
La lezione di vita e lo spogliatoio rustico: perchè Garcia è più di un allenatore per Maxime Lopez
Al Marsiglia l'allenatore gli ha insegnato le prime cose per fare il professionista: c'è una frase che ancora oggi Maxime ricorda.
Calcio Napoli - Maxime Lopez è quello che serve al Napoli? E in quale ruolo va realmente collocato? Le dichiarazioni rilasciate ieri dal centrocampista del Sassuolo che, non ha pronunciato il Napoli, ma ha lanciato degli indizi piuttosto chiari su dove vuole giocare la prossima stagione, è certamente un calciatore di assoluta qualità. Maxime deve praticamente tutto al nuovo allenatore degli azzurri che lo lanciò ai tempi del Marsiglia dove completava il reparto di centrocampo proprio con Frank Zambo Anguissa e Luiz Gustavo. Con l'approdo in Emilia ha un po' cambiata la sua filosofia di gioco diventando un prezioso regista nel 4-3-3 ed anche nel 4-2-3-1.

Non è però un mistero che a Maxime piaccia giocare un po' più alto. L'esperienza in un ruolo dove la periferica di gioco è molto più ampia gli è servita molto, ma nella sua indole c'è sempre quella di giocare sul corto provando poi ad andare al tiro oppure inserirsi. Non a caso, quando era praticamente giovanissimo, molti lo paragonavano ad un certo Iniesta come qualità tecnica nello stretto. Per dirla all'antica, Lopez veniva definito un numero 8 dal potenziale pazzesco. Ecco, forse l'unica pecca che gli rimane da colmare è proprio la continuità di rendimento. Per il resto è pronto. Definirlo come vice Lobotka è riduttivo. Garcia, alla Roma per esempio sposto Pjanic mezzala con De Rossi play e Nainggolan dall'altra parte, potrebbe fare lo stesso con Maxime a Napoli. Un ruolo alla Miralem per dargli la possibilità di incidere con la sua qualità negli ultimi metri. Va detto che Pjanic con Garcia ha avuto uno score importante in quella zona di campo facendo 16 gol e 16 assist poco più di due anni e mezzo (Garcia fu poi esonerato il 13 gennaio 2016).
Maxime Lopez ha in Rudi Garcia più di un semplice allenatore. Gli ha insegnato cosa vuol dire essere un calciatore professionista e non più un ragazzino delle giovanili. Nel primo periodo di Marsiglia, l'attuale allenatore del Napoli pretese che il 'piccoletto' utilizzasse lo spogliatoio dedicato alle giovanili per spogliarsi ed entrare in campo per l'allenamento con la prima squadra. "Maxime, non dimenticarti mai da dove vieni" disse al quel ragazzo nemmeno 19enne che tatticamente gli fece perdere la testa. Quel gesto inusuale di Garcia di far spogliare Lopez non con i calciatori della prima squadra è servito al calciatore a capire la cultura del lavoro. Oggi a 26 anni è pronto per prendersi la scena. Magari al Maradona dove ha segnato il suo primo gol in Italia.
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Erika Merolla