Da "Va esonerato subito" a intoccabile, sei mesi per accorgersi dello spessore di Benitez. Piovono le conversioni sulla via di Damasco, sono tutti santi finché si vince...

09.02.2015
13:00
Bruno Galvan

di Bruno Galvan. Twitter: @BrunoGalvan85

“Benitez va esonerato subito!”. 21 settembre 2014, il Napoli perde a Udine per 1-0 dopo aver dominato una partita sotto l’aspetto delle statistiche e delle occasioni da gol. Si scatena il putiferio fra la critica del partito dei prevenuti che senza se e senza ma, chiedono la testa di Rafa implorando a De Laurentiis l’esonero immediato dello spagnolo alla luce dell’eliminazione di Bilbao. Ieri, 8 febbraio 2015, chi alzò la voce dopo quella sfortunata trasferta in terra friulana, chiede a gran voce il rinnovo di Benitez passando come sostenitore della prima ora dell’allenatore partenopeo. Scene viste e riviste. Non c’è da stupirsi se Rafa ,da uomo intelligente e dal grande umorismo, si sia fatto una risata ascoltando o registrando queste dichiarazioni di ‘professori’ che criticano in maniera distruttiva ogni passo falso del Napoli. La critica costruttiva, come ha peraltro sottolineato Bigon, è sempre ben accetta dal club, ma come mai solo ora tutti si accorgono del capolavoro di Benitez e dello stesso direttore sportivo azzurro in sede di mercato?

UN 2015 DA RECORD -  I numeri parlano chiaro e sono apartitici. Il Napoli è la miglior squadra in questi due mesi del 2015. La classifica di punti realizzati finora lascia poco spazio a critiche. Il Napoli ha totalizzato 15 punti ed è davanti alla Juve che ne ha presi 14. Terzo posto per la Fiorentina a 11 punti. Quarto posto per la Roma che ha totalizzato solo 10 punti ed ora sente il fiato sul collo da parte del Napoli.

QUELLI DEL CARRO… - Ora sono tutti bravi, ma state certi che al primo passo falso sentiremo il solito disco monotono: “Ci serve un centrocampista e un difensore. Benitez non è adatto al nostro calcio”. Il partito dei soloni anche quando il Napoli vince, ha sempre un però d’ufficio. Ora si imputa a Rafa di giocare male badando più al sodo che all’estetica calcistica. Lo spagnolo lascia fare, poi risponde sul campo con mosse intelligenti che dimostrano lo spessore di questo allenatore. Ha trasformato De Guzman in un equilibratore imprescindibile, ha rigenerato Gargano ed ha puntato su David Lopez. Tre che erano stati bocciati senza pietà da chi è abituato a fare le squadre sui videogiochi senza guardare al rapporto utilità-prezzo- collocazione tattica. Benitez citò tempo fa l’episodio del sandalo di Brian di Nazareth, oggi verrebbe da ricordare la conversione di San Paolo sulla via di Damasco. La storia parla di Paolo che, da acceso rivale della religione cristiana, si converte a Dio sulla strada che portava a Damasco. Chissà ora quanti Paolo ci sono a Napoli ed hanno voglia di spacciarsi pure per santi...

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