ESCLUSIVA - Decibel Bellini: "Triste per Higuain alla Juve, i sentimenti nel calcio contano e come! Fischi ai giocatori? Il San Paolo è come un teatro. Sul rapporto con Koulibaly e Jorginho..."

26.12.2016
20:30
Leonardo Vivard

di Leonardo Vivard - Twitter: @LeonardoVivard

Dal 2010 al fianco del Napoli nel vero senso della parola, lì accanto ad ogni calciatore nelle vittorie, sconfitte o pareggi. Daniele Bellini, detto Decibel, è la voce che ogni tifoso azzurro avrà ascoltato almeno una volta, che sia alla tv o al San Paolo. La culla di Fuorigrotta è casa sua, le emozioni che si provano dalla sua postazione le vorrebbe provare almeno una volta nella vita ogni partenopeo. Così cerca di trasmetterle tramite quel microfono gridando alle migliaia di presenti chi, per il Napoli, ha segnato con la maglia numero... 

Lo abbiamo intervistato in esclusiva ai nostri microfoni

Come hai pensato di fare lo speaker? 
Ho iniziato nei villaggi, facendo questo mestiere un po’ girando. Poi nella mia carriera ho continuato a lavorare molto in radio. E’ stato un percorso naturale, tutte queste esperienze mi hanno portato ad essere lo speaker ufficiale del Napoli. 

Qual è stata la partita più emozionante in cui hai gridato al San Paolo? 
Difficile sceglierne una in particolare. Sicuramente quelle di Champions hanno un fascino particolare. Se proprio ne dovessi scegliere una ti dico la prossima in casa con il Real Madrid. Siamo partiti con il Cittadella, adesso affronteremo i Blancos. Questo dimostra una crescita incredibile della società. 

Con quale giocatore hai stretto un miglior rapporto?
Un po’ con tutti, sono ragazzi straordinari. Con Alcuni mi vedo di più perché abbiamo figli della stessa età. In particolare con Koulibaly e Jorginho ho stretto un buon rapporto. Come li vediamo in campo sono anche nella vita privata, persone molto semplici.  


Quale giocatore ti ha fatto emozionare di più con questa maglia? 
Io sono un tifoso, a me emoziona la maglia. Resto un napoletano sfegatato, il singolo mi colpisce ma fino ad un certo punto. Certo, alcune giocate come quella di Mertens al San Paolo ti restano dentro. Sono sensazioni bellissime. 

Chi è più di tutti un napoletano ormai acquisito? 
Napoli è una città che ti dà tantissimo, a differenza di altre ti accoglie subito. I tifosi ti fanno subito sentire a casa, vediamo Milik come è entrato in poco tempo nel cuore del popolo. Evidentemente ogni calciatore si sente un po’ napoletano. 

Il pubblico sa anche fischiare. Cosa pensi quando questo accade magari a giocatori come Insigne? 

I tifosi hanno il diritto di applaudire e fischiare. Lo stadio è come un teatro. Se lo spettacolo ti piace applaudi, altrimenti fischi.Certo é sempre meglio quando ricevi applausi.

Hai vissuto al fianco di Mazzarri, Benitez e poi Sarri: come si comportano in panchina? In cosa si somigliano e in cosa si differenziano?

Vivono la partita con intensità, ma in forma diversa. Benitez aveva il suo stile, il suo taccuino, la sua famosa penna. Li considero ottimi allenatori. E per questo dobbiamo riconoscere l’abilità della società che ogni volta è riuscita a sostituire un allenatore con un nuovo elemento valido. Il club ogni volta pesca delle vere e proprie chicche per la panchina. Anche su Sarri molti dicevano che non era pronto e invece la società ci ha creduto e ci ha scommesso comunque. Bravissimo De Laurentiis nel prenderlo. E’ un allenatore fantastico, sempre con la testa nella partita. 

 
Hai gridato decine di volte il nome Gonzalo e il pubblico ti rispondeva con il suo cognome… Che effetto ti fa vederlo in bianconero? 

Lo ammetto, ci sono rimasto malissimo. E’ stata una scelta che mi ha fatto dispiacere. Avrebbe potuto preferire di andare all’estero, mi è dispiaciuto che la Juve abbia pensato a lui e che poi lui abbia accettato…

Credi fosse più amato al San Paolo che allo Juventus Stadium?

Io posso garantire per il pubblico del San Paolo. A Fuorigrotta c’è un affetto che è difficilmente replicabile in qualsiasi parte del mondo. Niente contro nessuno, ma qui ha avuto un amore non trovabile da altre parti.

Lo hai più sentito? 
Ci siamo scambiati qualche messaggio per gli auguri al suo compleanno, ma nulla più. 

Cosa gli dirai quando lo rivedrai nel girone di ritorno in Napoli-Juve?

Resto dispiaciuto sul piano umano, ma credo che lo saluterò lo stesso. Il calcio non é solo un lavoro, é diverso: ci sono i sentimenti che negli altri lavori non sono così intensi. Sarà comunque difficile rivederlo da avversario...

E se (nella peggiore delle ipotesi) dovesse segnare al San Paolo, ti tremerà la voce a dire che per la Juventus ha segnato Gonzalo Higuain? 

Non succederà, per tanti motivi. Per lui sarà una gara difficilissima, il San Paolo sarà contro di lui. E poi mi fido dei nostri difensori, lo conoscono bene. 

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