ESCLUSIVA - Sarri, l'agente: "Maurizio non vorrà allenare in Italia un club che sia diverso dal Napoli! Confermo il premio scudetto, su Strinic polemiche sterili"

14.10.2015
10:55
Redazione

Per Sarri è una sorta di derby quello contro la Fiorentina. Battere la Viola sarebbe un doppio sfizio per Maurizio perché ‘vendicherebbe’ la sconfitta immeritata che il suo Empoli subì lo scorso al Castellani contro i gigliati, ma soprattutto darebbe al Napoli un’altra iniezione di fiducia in vista del prosieguo del campionato. Durante la sosta per le nazionali non si è parlato altro che del rinnovo contrattuale di Sarri. La redazione di CalcioNapoli24 ha contattato Alessandro Pellegrini, agente di Maurizio Sarri, per fare il punto della situazione sul rapporto contrattuale con il club di De Laurentiis e non solo.

Può dirci che tipologia di contratto c’è tra il Napoli e Sarri?

“Il mister ha firmato un contratto federale dove il Napoli può esercitare l’opzione in via unilaterale per i prossimi anni entro una certa data. Maurizio riteneva la sfida Napoli difficile, ma non impossibile. L’accordo tra noi e il Napoli prevede che il legame possa estendersi anche per i prossimi anni come ha detto il presidente De Laurentiis. Tuttavia parlarne ad ottobre di questi discorsi mi sembra prematuro perché dobbiamo rimanere concentrati sulle prossime gare e lavorare sempre di più ogni giorno. Affronteremo tutto più avanti”

E’ vero che tra i premi c’è anche quello ‘milionario’ per lo scudetto?

“Di cifre non ne parlo, ma posso confermare che c’è anche un premio in caso di scudetto. Ma ci sono anche altri bonus importanti per altri traguardi”

Leggendo alcune dichiarazioni di qualche addetto ai lavori, Sarri sarebbe stato vicino a sedere sulla panchina della Fiorentina. Lo conferma?

“Non corrisponde al vero. L’unico contatto che ci fu era con il Milan. Nessuno della Fiorentina e nemmeno qualche agente ci ha mai avvicinato per parlare della squadra viola”

Ma è vero che Carli consigliò Sarri di lasciare perdere il Milan e di venire a Napoli?

“Tra Carli e Sarri c’è un rapporto umano elevatissimo che va ben oltre il calcio. Il direttore sapeva dell’interesse del Napoli. Il Milan scelse Mihajlovic e nacque così la trattativa con il Napoli, ricordo che Sarri era ad Amalfi in quel periodo. Carli disse a Maurizio che forse per lui era meglio andare a Napoli invece che a Milano viste le due situazioni che si erano create”

Puoi raccontarci il suo amore per Napoli ed il Napoli?

“E’ una cosa che si porta dentro fin da quando era bambino. E’ andato a seguire il Napoli di Maradona. Per lui Diego era il massimo. Lo osservava per rubargli qualche segreto, Maurizio considera Maradona la magia del calcio”

Cosa c’è nel futuro del mister?

“In testa c’è il Napoli. Lui è felice come non mai di allenare la squadra del suo cuore e della sua città. Ogni giorno vive sempre un’emozione diversa. Ho letto che molte big italiane siano interessate a lui, anche qui voglio raccontare la dichiarazione d’amore che Maurizio ha sempre voluto  sottolineare: non vorrà allenare in Italia un altro club che sia diverso dal Napoli. Per cui queste voci su altre big made in Italy sono prive di fondamento. Un domani, se le strade tra Sarri e il club azzurro dovessero dividersi, il mister andrebbe sicuramente all’estero e non accetterà mai altri club italiani”

Sono di ieri alcune dichiarazioni dell’agente di Strinic che reclamava più spazio per il suo assistito. Cosa si sente di dire?

“Sono scelte che competono a Sarri. Se qualcuno al momento gioca di meno un motivo ci sarà. Queste, a mio giudizio, sono polemiche sterili perché tutti avranno spazio nel corso della stagione visti i tanti impegni. Posso confermare che ho ricevuto molto complimenti da altri procuratori per il rendimento dei loro assistiti sotto la gestione Sarri”

Come è nato il cambio modulo?

“Il cambio modulo serve per migliorare i movimenti in campo della squadra. Quando si usava il 4-3-1-2 e si parlava di Insigne trequartista, c’è da dire che Lorenzo contro la Samp partiva sempre dall’out destro per convergere al centro. Con questo voglio dire che ci sono stati dei piccoli accorgimenti. Il passaggio al 4-3-3 è frutto di un confronto tra squadra e allenatore solo per cambiare alcune cose in campo come posizionamento e niente più” 

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