Carlo Ancelotti in Napoli-Milan
Carlo Ancelotti in Napoli-Milan

Gestione, cambi modulo e attributi: così il Napoli diventa di Ancelotti

26.08.2018
16:00
Leonardo Vivard

Dopo due partite degne di questo nome, non precampionato, non fuffa, si può cominciare a delineare come il Napoli stia diventando nei fatti di Carlo

Dopo due partite degne di questo nome, non precampionato, non fuffa, si può cominciare a delineare come il Napoli stia diventando nei fatti di Carlo Ancelotti. Fino al 2-0 del Milan la squadra ha cercato di portare avanti una sua idea di gioco, ancora non concreta e definita per tempi di assimilazione. Ma fin dallo svantaggio Ancelotti ha predicato ai suoi calma, sempre, dal minuto 15’. Consapevolezza di forza, conoscenza dei propri mezzi, cosa che dalle parti di Torino conoscono bene da quando c’è Massimiliano Allegri: la partita si può stravolgere anche in 5 minuti. 

Premessa: tre gol in due partite cominciano ad essere troppi. C’è un’amalgama da trovare, una linea difensiva che deve riabituarsi a guardare l’uomo e non solo la palla. Una fase difensiva basata più sul duello che sulla compattezza di squadra: con Sarri si giocava in 25 metri. Ogni modalità ha pro e contro, naturalmente. Ed Ancelotti sa che a Castel Volturno si dovrà lavorare per evitare due gol subiti in forma identica su entrambe le fasce contro il Milan. A dimostrazione del fatto che qualche indecisione strutturale persiste. 

Cambio modulo in corsa: e non solo… Anche diverse interpretazioni dello stesso. Zielinski trequartista per un 4-2-3-1 e non 4-4-2, perchè il polacco non si allineava a Milik, ma era a suo supporto. Poi, dopo il cambio, Mertens a creare superiorità numerica sull’out sinistro con Insigne. Ed il consueto gesto dalla panchina: “calma”. 

Luperto e Diawara in campo insieme: un po’ per obbligo, un po’ per coraggio. Un classe ’96 e un ’97. Probabilmente in passato una scelta del genere non l’avremmo mai vista. Non è per forza un bene o un male, semplicemente una situazione diversa.

Il Napoli sta mutando in mentalità e tattica. Chi pretende tutto e subito commette lo stesso errore di quando dava dell’incapace a Sarri dopo le prime quattro partite. 

Twitter: @LeonardoVivard

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