Insigne e quel modulo che lo riporta coi piedi per terra...

19.09.2015
17:15
Fabio Cannavo

di Fabio Cannavo (Twitter: @CannavoFabio)

Se fosse stata ancora disponibile la maglia numero 10 gliel’avrebbero data. Sarri gli aveva cucito un ruolo su misura, quello tra le linee, tra centrocampo e attacco, come un vero e proprio trequartista. Lorenzo Insigne non sarà così felice del cambio di modulo. L’attaccante di Frattamaggiore, nel 4-3-1-2, rappresentava, forse, l’unica scelta per ricoprire il ruolo di fantasista alle spalle delle due punte. In organico ci sarebbe stato Omar El Kaddouri, buona riserva, ma non di certo all’altezza del nazionale italiano. Sarebbe stato più semplice per Insigne, avrebbe avuto meno concorrenza con quel modulo. Poi il Napoli affronta il Bruges in coppa, gliene rifila cinque col 4-3-3 ed ecco che l’ipotesi di riproporre tale tema tattico, contro la Lazio, aumenta a dismisura. Doppiette per Callejon e Mertens, sfruttati finalmente nella loro posizione naturale, quella di esterni d’attacco. E adesso? E Insigne? Non si può lasciar fuori di certo il calciatore più in forma del Napoli, ma sicuramente la bagarre, lì sulle fasce, sarà più accesa. Insigne, Callejon, Mertens e perché no(?), anche Gabbiadini, a giocarsi un posto sulle corsie per accompagnare un Pipita che, a detta di Sarri, è apparso un po’ isolato dal gioco. Il 4-3-3 è uno schema che prevede lo sviluppo del gioco sugli esterni, mentre il 4-3-1-2 lasciava spazio al fraseggio per vie centrali provando a sfruttare la tanta qualità degli attaccanti. Insigne può mettersi a disposizione di Sarri in ogni caso, in entrambi i moduli sarebbe una spina nel fianco delle difese avversarie. Sarri lo sa, non lo mette in discussione, ma di certo le percentuali che possa lasciare spazio ad un collega, col 4-3-3, sono sempre maggiori.

E GABBIADINI? – Anche lui si aggiunge alla lista dei potenziali esterni nel 4-3-3 di Sarri, magari a destra, dove sa di poter far male con quel sinistro chirurgico. Però non si tratterebbe del suo vero ruolo, forse il ‘Gabbio’ sarebbe stato più utile nello schema precedente, al fianco di Higuain, dove avrebbe dialogato con più facilità col compagno d’attacco. Il 4-3-3 prevede più movimenti senza palla e Gabbiadini è pericoloso quando la palla ce l’ha vicino ai piedi. Al momento può restare anche una valida riserva del Pipita Higuain, al quale bisognerà lasciargli tirare un po’ il fiato ogni tanto. Per Sarri si complicano le cose, gestire un parco attaccanti del genere non è facile. Qualcuno (si spera di no) potrebbe restare scontento del minutaggio e qualsiasi scelta sarà fatta si tratterà di un errore perché: “Come fai a lasciare Insigne in panchina?”, “Uno dei calciatori che segna di più come Gabbiadini non deve giocare?”, “Se c’era Callejon avrebbe dato una mano a questo centrocampo”. In bocca al lupo mister…

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