La chiamano 'sudditanza psicologica', tra buonisti e maliziosi...meglio prenderla con filosofia. Errore arbitrale? Ci può stare...

12.01.2015
20:00
Redazione

di Alessandro Marrazzo: Twitter-AleMarrazzo1981

La chiamano 'sudditanza psicologica', sembrano due piccole ed innoque parole ma nascondono un concetto molto più ampio, complicato, scottante. Con questa espressione, si vuole indicare il fenomeno in base al quale un soggetto si sente inferiore ad un altro, ad un gruppo, ad un oggetto  e prova sensazioni di timore, imbarazzo e sottomissione. Tali sensazioni possono arrivare al punto di indurre nel soggetto comportamenti che in situazioni normali non sarebbero previsti o tollerati.  Chiarito il significato basilare di questa espressione, andiamo a scoprire il mondo interpretativo che le si cela dietro e chiariamo anche, per il bene dei lettori, che siamo di fronte alla classica medaglia dai due volti. 

Cominciamo facendo i buonisti: la sudditanza psicologica è una sorta di timore reverenziale che si acquisisce dopo anni ed anni di trionfi e che inconsciamente, quindi nella massima buona fede, va ad intaccare la correttezza delle decisioni arbitrali che ti riguardano. Queste decisioni, in caso di incertezza, vengono sistematicamente prese a tuo favore. Data per integra la buona fede della classe arbitrale, siamo al cospetto di una sorta di premio alla carriera, di una medaglia al valore, di prestigio meritato in battaglia  dopo aver combattutto e sconfitto il nemico su tutti i campi.

Continuiamo facendo i maliziosi: la sudditanza psicologica è un vero e proprio specchietto per le allodole, che nasconde una verità innegabile: ci sono poteri forti che fanno il buono e il cattivo tempo del calcio italiano. La sudditanza piscologica è il tappo di una vaso di pandora che contiene  cose inimmagginabili. E calciopoli? A Cosa è servito? Beh a nulla! Chi è ancora tanto ingenuo da credere che se tagli la testa ad un'organizzazione a delinquere così ramificata ed oliata, sconfiggi il mostro? Si è trovato semplicemente un capro espiatorio da dare in pasto ai leoni con una pena esemplare, poi dalla testa mozzata, ne sono uscite almeno altre tre e stiamo punto e daccapo

Concludiamo da filosofi: Beh dai, effettivamente un errore arbitrale per questione di centimetri...#cipuòstare....certo, come no!

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