Tony D'Amico e Cristiano Giuntoli
Tony D'Amico e Cristiano Giuntoli

Plusvalenze, scouting e la dote da 400 milioni: Giuntoli e D'Amico non sono lì per caso

12.03.2022
10:45
Bruno Galvan

Ultimissime Napoli, la sfida di domenica pone di fronte Giuntoli e D'Amico. I due direttori sportivi sono accomunati da una storia di provincia e non solo. Hanno fatto le fortune di De Laurentiis e Setti.

Calciomercato Napoli - "I valori umani vanno oltre gli aspetti professionali". Questa frase è l'essenza, un marchio di fabbrica indelebile, di Giuntoli e D'Amico. Entrambi hanno costruito la loro carriera in silenzio, con tanto lavoro e soprattutto con risultati sportivi ed economici che nessuno potrà mai negare. Cristiano ha fatto la storia a Carpi con la famosa scalata dai dilettanti fino alla serie A. Successivamente, nel 2015, ha deciso di sposare il progetto di De Laurentiis che, con il passare degli anni, ha instaurato un rapporto di fiducia con Giuntoli il quale è riuscito a mantenere elevata la competitività tecnico-sportiva portando a casa sia plusvalenze da urlo così come calciatori 'semi-sconosciuti' al grande pubblico i quali si sono poi rivelati pilastri delle varie annate sportive. Complessivamente, volendo fare un calcolo generico, sono poco più di 300 milioni le plusvalenze portate a casa dal diesse del Napoli. Una somma ingente, una sorta di aumento di capitale garantito.

Il legame Setti-Giuntoli a Carpi

D'Amico ha iniziato il suo percorso a Verona nel lontano 2016 quando faceva parte dell'area scouting di Filippo Fusco. Quando quest'ultimo passò alla Juventus, Tony prese in mano l'area sportiva del club scaligero conquistando risultati mostruosi. Soprannominato 'L'uomo del silenzio', il giovane diesse pescarese ha reso l'Hellas una autentica miniera d'oro con spese minime ed una resa in campo eccelsa. Ricordiamo solo alcuni colpi: Rrahmani pagato 1.6 milioni e venduto a 14, Sofyan Amrabat acquistato a 3.5 per essere rivenduto a 20, Kumbulla dal settore giovanile dato alla Roma per quasi 17 milioni, Zaccagni alla Lazio per 15 milioni. Se a questi poi ci aggiungiamo che in rosa ci sono ancora: Casale, Tameze, Ilic, Barak, Caprari (preso quando nessuno lo voleva) e Simeone. Ad occhio saranno almeno un altro centinaio di milioni a disposizione di Setti. Il presidente del Verona è il filo conduttore tra Giuntoli e D'Amico. Nella parentesi Carpi c'era anche l'attuale patron del club scaligero, vi restò due anni. Da lì è nata una grande amicizia con Giuntoli tanto è vero che sono spesso in contatto. Discorso analogo vale poi per Cristiano e Tony che tra telefonate varie discutono anche di nomi del tipo Tameze, Barak ed Ilic.

Plusvalenze Giuntoli e D'amico: le cifre

Insomma, Verona-Napoli non sono due realtà casuali. Il calcio italiano incensa i vari Cherubini, Massara e Ausilio. Per carità, nessuno sogna di metterli in discussione, ma un po' tutti saprebbero come muoversi avendo disponibilità economiche importanti. Il valore di un direttore sportivo sta nel fare il massimo con poche risorse. Il colpo di mercato viene fuori con creatività e non solo con i soldi. La coppia Giuntoli-D'Amico ha fatto le fortune di De Laurentiis e Setti portando a casa complessivamente quasi 400 milioni in attesa del prossimo mercato estivo. Mica male no?

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