Quando una statua vale più di una vita...
di Alessandro Marrazzo-Twitter: AleMarrazzo1981
"Penso alla famiglia De Falchi, alla famiglia di Ciro Esposito,a quella di Stefano e Cristian, alla famiglia Sandri... e mi sento vicino a tutte quelle che hanno vissuto disgrazie come queste: molti angeli ci guardano dall'alto e loro per primi desiderano che certe cose non accadano più". Parole condivisibili, toccanti, da vero campione dentro e fuori dal campo. Questo il pensiero di Francesco Totti, simbolo della Roma e di Roma, pronunciate a sei mesi dalla scomparsa del ragazzo. Tutto giusto, non c'è dubbio. Ma la domanda nasce spontanea: Perchè dopo tanto tempo?
Se le parole avessero una scadenza, queste di Totti sarebbero andate a male già da un bel po'. Al cospetto della morte, di chiunque sia, certe parole sarebbero come il pane per chi è colpito da una perdita tanto grave. Il pane, però, è buono appena sfornato, c'è anche chi lo preferisce il giorno dopo ma dal terzo giorno in poi nessuno riuscirebbe a mandarlo giù, figuriamoci a digerirlo.
Molto strano, visto che solo dopo una settimana da quando alcuni barbari dell'alta Europa hanno invaso Roma e deturpato la 'Barcaccia' del Bernini, lo stesso Totti ha voluto prendere una posizione sull'accaduto, condividendo addirittura la scelta di Tsipras di fermare il campionato greco dopo gli scontri di Panathinaikos-Olympiakos di domenica scorsa. Chiunque però, noterebbe un anacronismo evidente: perchè tirare in ballo la morte di Ciro Esposito e le altre morti legate al calcio,solo a mesi di distanza dall'accaduto? Secondo questa logica, sarebbe giusto condannare pubblicamente i danni alla Barcaccia e le scorribane degli ultrà del Feyenoord nel 2016. Qualcosa non va in tutto ciò.
Troppo facile gettare tutto nel calderone della violenza, ancora più facile farlo quando e se fa comodo. C'è una bella differenza tra la morte di un ragazzo e dei danni ad un'opera d'arte, che sia chiaro, è qualcosa comunque di estremamente grave. Sono stati stimati danni di 3 milioni di euro, ma quanto vale una vita umana? C'è qualcosa che sia un'opera d'arte più della vita stessa? Cosa ne penserebbe il Bernini?
Già, proprio Gian Lorenzo Bernini, paradossalmente un napoletano che ha fatto bella Roma. Cosa direbbe l'artista? Probabilmente proprio nulla, salperebbe sulla sua 'Barcaccia' per andare lontano...molto lontano.