Scegliere è un privilegio
C'è chi ci si lamenta della rosa corta. C'è chi si lamenta della gestione della rosa di Sarri. C'è chi sostiene che gente come Mertens sia scontenta, salvo poi un'ulteriore dimostrazione d'amore per la città postata sui social. Alla fine però Dries è entrato a gamba tesa ed ha rotto gli indugi. Titolare e tripletta. Ed ora?
Ed ora il gioco si rende facile e crudele allo stesso tempo. Mister chi gioca? Insigne o Mertens?
Questa non è un'analisi sulle probabili formazioni di Roma-Napoli. Piuttosto cerchiamo di soffermarci su un punto. La possibilità di scegliere è sempre un bene. Un onere ed un onore. Perchè chi sceglie se ne assume la responsabilità, e da quella derivano poi critiche o complimenti.
Non tutte le squadre di serie A si trovano di fronte alla facoltà di poter scegliere di schierare tra due esterni che rientrano tra i più forti di questo campionato. Eppure c'è chi grida ancora alla rosa corta, piuttosto facciamone un discorso di reparto. Certo la profondità del parco giocatori dell'attacco non è paragonabile a quella degli altri due, ma il fatto stesso che da qui a lunedì si parli di un ballottaggio del genere, già rende l'idea della qualità media che Sarri ha a disposizione. E' così sull'out di sinistra, ma anche avere come alternativa uno che di cognome fa Gabbiadini e che ha quel sinistro, a memoria non è un diritto che vantano in molti.
Sarri un privilegiato? Forse è troppo, ma non chiamiamolo nemmeno disgraziato, è una rosa che tutto sommato non rifila proprio gli scarti. In questi giorni saranno contenti coloro che parlavano della testardaggine del tecnico azzurro, sentir parlare di ballottaggio già può smontare qualche preconcetto. Che il tifoso capisca, però, che l'importante non è solo quale giocatore il tecnico prediliga per la partita, ma che questo abbia la possibilità di scegliere.
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