Tre strade per non dissanguarsi: De Laurentiis rischia il profondo rosso senza Champions
di Bruno Galvan. Twitter: @BrunoGalvan85
Una mazzata tecnica e un’altra al bilancio. L’uscita del Napoli dall’Europa League ‘costringe’ De Laurentiis ad augurarsi che il suo club riesca ad entrare in Champions League tramite il campionato. Senza la musichetta che ha reso magiche le notti europee del San Paolo, il ridimensionamento tecnico è quasi certo. La sforbiciata al monte ingaggi avvenuta in estate potrebbe proseguire anche in questa. Non andare in Champions per due anni consecutivi costerebbe a De Laurentiis 100 milioni e una rosa deprezzata nei suoi uomini migliori. Un duro colpo per il brand Napoli che paga una politica presidenziale da applausi per la tenuta dei conti, ma incapace di garantire il definitivo salto di qualità.
Quali sono le strade per evitare un altro taglio dei costi? La prima mossa potrebbe essere quella di utilizzare le riserve record di bilancio accantonate gli scorsi anni. La cifra in causa è intorno ai 70 milioni. Ma qui sorge un altro problema. Se De Laurentiis vuole davvero rifare il San Paolo, è facile ipotizzare che utilizzerà una parte di questi accantonamenti pluriennali per fare un investimento per il futuro. Guardando i conti del club, il prossimo bilancio dovrebbe chiudersi con una perdita stimata intorno ai 20-25 milioni. La seconda alternativa è quella di vendere un prezzo pregiato per ripianare tutto evitando ricapitalizzazioni. In tal caso per Callejon, Higuian ed altri le offerte non mancano. L’ultima chance sarebbe quella di prendere sponsorizzazioni all’altezza del brand Napoli. Il Milan, pur avendo un buco di bilancio di 90 milioni, ha però sponsorizzazioni importanti e ricche come ad esempio quella Emirates. Con tutto il rispetto di Lete ed altri, ma anche qui bisogna voltare pagina e registro prendendo marchi internazionali. Un club come il Napoli non può vivere alla giornata. La conduzione ‘familiare’ di questo club va bene fino ad un certo punto. Bisogna distribuire il potere e programmare. I teatrini quasi annuali sui rinnovi di allenatori è un segno di debolezza enorme.
Entrare in Champions ora diventa fondamentale per mantenere questo progetto tecnico ed avere richiamo europeo. Viceversa si punterà su giovani di prospettiva mantenendo qualche calciatore di spessore. Se il Napoli non dovesse arrivare nelle prime tre, la parola fallimento sarebbe azzeccata. Ora bisogna dare tutto in queste tre partite e sperare. Il destino azzurro è nelle mani di Lazio e Roma. Non è mai troppo tardi per la Champions...ora o mai più.
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