The dark side of Victor

26.10.2021
18:30
Gaetano Pantaleo

Victor Osimhen e la sua reazione contro la Roma: dopo quanto visto col Venezia, basta errori così

E' esponenziale ed impressionante la crescita di Victor Osimhen, che in ogni gara sembra aggiungere sempre qualche tassello nuovo nel suo percorso. Va da sé, però, che il mosaico, come è normale che sia a 23 anni, non è ancora ultimato. Ed una delle parti mancanti riguarda certamente la gestione dell'emotività di alcuni momenti della partita. 

Dopo quanto accaduto contro il Venezia, la "Pantera nera" sembrava aver cambiato rotta ed aver imparato a darsi una regolata. Quel suo continuo lottare su ogni singolo pallone per tutti i novanta minuti lo fa entrare, nella stragrande maggioranza dei casi, in una trance agonistica che gli permette di isolarsi dal contesto e di pensare solo ed esclusivamente ai movimenti di cui ha bisogno la squadra ed al gol. In altri casi, per fortuna pochi, si ha l'impressione che il lato oscura della Luna, come cantavano i Pink Floyd, faccia capolino.

Un esempio (un altro) è arrivato contro la Roma: Mancini trattiene e fa franare al suolo l'ex Lille, che di tutta reazione scalcia, per fortuna (sua e del difensore giallorosso) sfiorandolo solamente. Si tratta, al di là del fatto che l'arbitro abbia deciso in quel caso di non sanzionare il gesto del nigeriano, di una debolezza che sempre più difensori i stanno imparando a conoscere. In ragione di ciò e considerando anche la sua forza, gli avversari continueranno a provocarlo ed a riservargli attenzioni particolari, con sempre maggiore insistenza, ed è per questo motivo che il momento per fare questo salto definitivo in termini di maturità è già adesso: un'ingenuità (un'altra) sarebbe inammissibile e dannosa, tanto per lui quanto per il Napoli.

Per vincere, occorre essere vincenti prima nella testa e poi in campo. Serve prima togliere armi ai nemici e poi imparare ad utilizzare al meglio le proprie. Sun Tzu ci viene ancora una volta in soccorso: 

"Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia".

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