Agnelli non si dimetterà da presidente della Juve
Agnelli non si dimetterà da presidente della Juve

Agnelli 'graziato' bastava un solo giorno in più di pena per 'tagliarlo fuori': condanna esecutiva, questi i suoi divieti

26.09.2017
11:50
Redazione

Un anno di inibizione e 20 mila euro di ammenda. Andrea Agnelli, presidente della Juventus, è stato condannato, ma con lo sconto, per il caso biglietti: 12 mesi anziché i 30 chiesti dalla Procura federale. Un solo giorno in più di pena e non avrebbe potuto ricoprire ruoli federali per 10 anni. Cesare Mastrocola, presidente del Tribunale federale nazionale, ha inoltre cancellato le due partite a porte chiuse allo Stadium e la terza con la curva Sud, quella degli ultrà, vuota. Ma è solo il primo atto di una partita che finirà ai supplementari. Le parti hanno preannunciato ricorso. Agnelli, si legge nelle motivazioni, ha avuto contatti con Rocco Dominello, ex ultrà e figlio di un ‘ndranghetista «sporadici e inconsapevoli del presunto ruolo malavitoso del soggetto citato». È un punto cruciale della storia. La sentenza non è stata estesa a Uefa e Fifa. E la Federazione, attraverso il presidente Carlo Tavecchio, non sembra intenzionata a trasmettere gli atti sino a dopo il terzo grado di giudizio. Perciò Agnelli resterà nell’Esecutivo Uefa, mentre la sua carica di presidente dell’Eca non è mai stata in pericolo in quanto l’associazione dei club europei è privata e ha un suo statuto.

Come scrive Il Corriere della Sera: "Accusa e difesa hanno sette giorni per presentare il ricorso che sarà discusso entro la fine di ottobre davanti alla corte d’Appello federale presieduta da Sergio Santoro. Agnelli non potrà partecipare da subito alle riunioni di Lega, scendere negli spogliatoi durante le partite della Juventus, neppure rappresentarla in ambito federale o firmare i contratti dei giocatori. Ma resta presidente e lo sarebbe rimasto in ogni caso, anche se Mastrocola avesse accolto le richieste di Pecoraro".

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