Albiol: "Scudetto? Difficile, ma ci proviamo! Sarri ha colpito me e Reina, Higuain non era imprescindibile. Su Mertens ed il sentirmi napoletano..."
Raul Albiol, difensore spagnolo del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista ad AS.
Sta per iniziare la tua quinta stagione al Napoli, e tutto cominciò con una chiamata di Benitez
"Vero, il tempo praticamente è volato. Benitez mi chiamò, accettai perchè volevo giocare di più. Ho trovato spazio, inoltre qui sto benissimo".
Mi sento un po' napoletano?
"Sono qui ormai già da tanti anni, ho ricevuto affetto sin dal primo giorno e qualcosa non può che restare..."
Il ritmo della città?
"Il caos di Napoli è diverso dagli altri, ti colpisce. A partire dal modo di guidare, dato che i napoletani hanno le loro regole. Se le ho imparate? Certo, ti contagiano! Anche se quando torno in Spagna devo stare più attento, è diverso..."
Callejon e Reina come li vedi?
"Li vedo molto a loro agio, devo dire che siamo tutti e tre contenti"
Dubbi sulla permanenza di Reina in squadra?
"La sua esperienza è fondamentale sia dentro che fuori dal campo, tutto il gruppo sperava che rimanesse in rosa"
Il Valencia mi voleva?
"Sono di lì, dunque è normale che possano uscire certe notizie. Quest'anno non è potuto avvenire il trasferimento, però io mai ho cercato o chiesto la cessione. Anzi, mi hanno dato tanta fiducia ed ho rinnovato il mio contratto"
Chiudere la carriera in Spagna?
"Non mi piace molto pensare a ciò che potrebbe succedere tra due o tre anni, preferisco rimanere concentrato su questa stagione"
Il gruppo del Napoli ha deciso di restare per vincere lo scudetto?
"Se ne parla molto, ma vincere un campionato è difficile. Siamo una buona squadra, giochiamo bene e francamente vogliamo crescere ancora per avvicinarci alla quota di 90 punti che serve per vincere il titolo. L'anno scorso ne facemmo 86, ma vincemmo tutte le partite del girone di ritorno: non è semplice mantenere sempre questo ritmo"
L'addio di Higuain?
"La sua partenza fu improvvisa, eppure siamo cresciuti senza di lui. Il calcio alla fine te lo dimostra: nessuno è imprescindibile. Alla fine come punta centrale è uscito fuori Dries Mertens..."
Il rendimento di Dries da punta?
"Conosciamo le sue qualità, sappiamo può fare quel ruolo. Però tutti quei gol ci hanno sorpreso, adesso sarà difficile toglierlo da lì..."
Cosa penso di Sarri?
"La sua idea di gioco è simile a quella della nazionale spagnola, così come il suo modo di vivere il calcio è sembrata, a Reina e me, simile a quella di Luis Aragonés. Ha molta voglia di vincere, e la sua fame ci piace: con lui siamo cresciuti"
Ed Insigne?
"E' fortissimo, è napoletano e rappresenta l'identità della società assieme a Marek Hamsik. Sono contento che abbia rinnovato il contratto. Il club ha fatto un grande sforzo per tenerci tutti, adesso dobbiamo rispondere sul campo col fatidico salto in avanti".
Metodo di lavoro difensivo con Sarri?
"La questione tattica è una delle sue 'malattie': non avevo mai lavorato con questo metodo però funziona. Pure se bendati, ci muoveremmo comunque bene"
La Serie A?
"Quest'anno il livello si alzerà: il Milan ha speso molto sul mercato, l'Inter sta tornando, la Juventus la conosciamo, poi c'è la Roma di Monchi...sarà una grande stagione"
L'addio di Bonucci ha indebolito la Juventus?
"Più che altro rinforza il Milan, perchè la Juventus ha comunque dei sostituti importanti. E poi hanno perso un difensore, non un attaccante da 40 gol che è più difficile da sostituire"
Il playoff di Champions mette pressione?
"Giocarsi il lavoro dell'anno scorso in due partite non è semplice, bisogna restare molto concentrati"
Il ritiro di tre settimane a Dimaro è vecchio stile?
"Sono stati tanti giorni, però piace al nostro allenatore che chiede continuità. E poi il suo lavoro funziona..."
Adesso c'è l'Atletico Madrid in Audi Cup...
"E' una bella sfida, affronteremo una squadra competitiva che ha una mentalità vincente da quando è arrivato Simeone. Sarà un test importante per capire il nostro livello di preparazione. Simeone? In certe partite fa un buon calcio, in altre meno. Però se la gioca sempre, le sue squadre danno tutto e molte volte finisce per vincere"
Tornare al Bernabeu da avversario?
"E' stato emozionante da ex madridista, e lo è stato altrettanto farlo con la maglietta del Napoli. Li abbiamo fatti soffrire al San Paolo, però han pesato gli errori e la pressione del risultato dell'andata"
Ho festeggiato la vittoria in Champions come han fatto a Napoli?
"Certo, sono un ex Real e sono calciatore del Napoli. Potevo solo tifare per il Madrid, mi ha fatto piacere che siano stati loro a vincerla per due anni consecutivi"
Convocazione in nazionale?
"Tornare nella Roja sarebbe bellissimo, inutile negarlo. Per ora sono concentrato nel dar tutto per il Napoli, nel dimostrare il mio valore: mi sento bene, e voglio migliorare ancora. Dovesse servire tutto questo per una convocazione, ne sarei felicissimo".