Allegri: "Napoli ossessionato, che noia allenarsi tutta la settimana", l'ex Roma Montali: "Ha ragione, bisogna onorare tutte le competizioni"

21.02.2018
12:10
Redazione

Allegri sorrideva ironico, come sempre quando dice le cose più vere. "Il Napoli adesso avrà solo il campionato, capisco che poi possano

Allegri sorrideva ironico, come sempre quando dice le cose più vere. "Il Napoli adesso avrà solo il campionato, capisco che poi possano esserne un po’ ossessionati. Noi siamo in corsa su tutte e tre le competizioni: meno male, perché se no ad allenarci e basta per tutta la settimana finiremo per annoiarci"

Gian Paolo Montali, uno dei coach più vincenti della pallavolo, con esperienze anche da dirigente di calcio (nella Juventus e nella Roma) e ora nel golf, è intervenuto ai microfoni di Tuttosport. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24.it: "Ha ragione Allegri. Quando uno allena una grande squadra che ha già vinto, è abituata o addirittura costretta a farlo, non ci sono alternative. Bisogna cercare di andare in fondo a qualsiasi competizione. E non è la fatica, mentale o fisica, che può spaventare. C’è solo la vittoria nella testa dei campioni e bisogna assecondare questa mentalità e alimentarla. Tre sono i pilastri sui quali si costruiscono le vittorie. Il primo è il senso della “competizione”. Di solito è innato nei campioni e certamente rimane su livelli alti confrontandosi con le partite più che negli allenamenti. Campioni come quelli che dirige Allegri possono allenarsi anche nelle partite, che in compenso, mantengono lo spirito agonistico. Il secondo pilastro è l’unicità: ogni grande squadra deve avere la consapevolezza di essere unica o di avere qualcosa di diverso da tutte le altre. E’ più facile alimentare questa sensaizone in partita rispetto a un allenamento. Il terzo e, per certi versi il più importante dei pilastri, è la paura. La paura di perdere ovviamente. Se gestita nel modo giusto, la paura è un formidabile stimolo alla concentrazione. Le sfide che ho affrontato senza paura e con troppa sicurezza sono quelle che ho perso, magari per leggerezze. Sfidare in continuazione un avversario alimenta anche questo sentimento e mantiene alta la tensione agonistica. Allegri, insomma, ha ragione. E per quanto stimi Sarri, non ho condiviso la scelta di rinunciare all’Europa League. Non si regalano alibi ai giocatori, non si forma in questo modo la mentalità vincente. E’ bravo Sarri, perché ha un metodo in cui crede ciecamente e sta tenendo testa a una corazzata micidiale come la Juventus, ma certi atteggiamenti per mia esperienza non aiutano a vincere".

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