"Benitez impari da Conte e Mourinho, altro che cazzimma. Lui non ne ha"

25.10.2014
06:00
Redazione

«Ci vuole cazzimma» ha detto Rafa Benitez ai suoi. Appropriandosi di una definizione che sente ripetere spesso negli spogliatoi per caricare gli azzurri e spingerli ad un gioco più grintoso. Ma cos’è la cazzimma? Lo spiega Stefano Crupi, autore di un fortunato libro edito da Mondadori intitolato - per l’appunto - Cazzimma. «La cazzimma — spiega lo scrittore — è un termine propriamente napoletano e, per estensione, campano. Nasce con una accezione negativa, sulla quale però ha preso il sopravvento quella positiva. La cazzimma è la furbizia, la capacità di sfruttare le opportunità che si presentano a tuo vantaggio, saper fare leva sulle debolezze degli avversari. Il termine è stato sdoganato e lo sento pronunciare tanto in ambito sportivo, ma non solo. Ne parla tanto anche Emma, la cantante, che su Twitter ripete che ‘’bisogna ingoiare le lacrime e avere cazzimma’’» - si legge su Repubblica.
Torniamo al calcio. Benitez ha cazzimma? 
«No, ha troppa classe. Uno stile molto lontano da una idea di cazzimma, che invece appartiene a Mazzarri, a Mourinho e a Conte». 
E, invocando la cazzimma, cosa chiede agli azzurri secondo lei? 
«Di essere competitivi, aggressivi, di una aggressività che mai si stempera in morbidezza. Il termine si presta ad essere bene utilizzato in ambito sportivo. Dove imporsi in una competizione diventa fondamentale». 
Qualche esempio? 
«Quando la Germania ha vinto 7 a 1 nelle semifinali dei mondiali contro l’Argentina o quando il Bayern ha schiacciato la Roma 7 a 1, molti si sono chiesti perché questi giocatori non hanno rallentato. Semplice: perché hanno cazzimma. Hanno infierito sugli avversari anche se erano manifestamente più deboli, hanno mostrato cattiveria agonistica, non si sono fermati mai e hanno dimostrato di essere forti». 
E questa è una virtù? 
«Nella cazzimma non ci sono freni morali. Si schiaccia l’avversario con forza eccessiva, con il sangue agli occhi, usando all’interno della competizione mezzucci, facendo il gioco sporco, facendo sentire all’avversario i tacchetti e i gomiti. Mostrando una superiorità evidente per fare in modo che l’avversario abbia paura. Che sappia che, se mai gli capiterà di offrirti il suo lato debole, tu affonderai il colpo». 
Un giocatore cazzimmoso? 
«Ibrahimovic, in assoluto». 
Lei è su Twitter. Come va l’hashtag cazzimma? 
«Alla grande. Il mondo è sempre più competitivo e la cazzimma sta diventando quasi un valore. Impossibile che non metta solide radici anche nei social». 

 

Fonte : Repubblica
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