Berlusconi rivela: "Stavo per portare Maradona dal Napoli al Milan: ecco come andarono le cose. Mi commuovo pensando all'applauso del San Paolo del 1988"

02.04.2023
07:20
Redazione

Silvio Berlusconi ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport

Calcio Napoli - Silvio Berlusconi ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport rivelando un particolare retroscena legato all'accordo sfumato per portare Diego Armando Maradona al Milan:

Che cosa le viene in mente, ripensando a quella partita, lo scontro diretto simbolo del suo primo scudetto?

«Tanti ricordi, tante emozioni. Su tutte, mi commuovo ancora a pensare all’applauso che il meraviglioso pubblico di Napoli ci tributò a fine partita. Una prova di stile e di sportività straordinaria, una delle ragioni per le quali Napoli è e sarà sempre nel mio cuore. Di quella partita non posso dimenticare uno strepitoso, inarrivabile Gullit, due realizzatori straordinari come Virdis e Van Basten, ma anche un meraviglioso gol di Maradona su punizione. Uno di quei miracoli calcistici che solo lui sapeva fare».

Maradona ha raccontato di un vostro dialogo su un possibile passaggio al Milan, sfumato di comune accordo. Ci racconta come andò quella volta con Diego? Resta il rimpianto di non averlo visto in rossonero?

«Un rimpianto profondissimo, e non solo perché Maradona è stato il più grande giocatore della sua generazione. Era una persona fragile, forse la disciplina e l’attenzione ai singoli che c’era nel mio Milan lo avrebbero aiutato a evitare alcuni errori. Però quel giorno, parlando con lui, mi resi conto di una cosa: Maradona era Napoli, era il simbolo e la bandiera del più grande Napoli della storia, almeno fino ad oggi. Le bandiere non si comprano e non si spostano. Sarebbe stato come prendere il cuore di un’intera città e trasferirlo a Milano. Sarebbe stato ingiusto, non si poteva fare. Lo stesso Diego, che aveva una grande sensibilità, condivideva questa valutazione».

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