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"Berlusconi voleva sentirsi napoletano", il racconto di Ceccarelli

07.10.2024
07:40
Redazione

Al Campania Libri Festival la presentazione del libro 'Berlusconi, una vita di troppo' di Ceccarelli moderato dalla giornalista Laura Pertici di Repubblica

Napoli - Al Campania Libri Festival la presentazione del libro 'Berlusconi, una vita troppo' di Ceccarelli moderato dalla giornalista Laura Pertici di Repubblica.

«Berlusconi me lo sogno ancora. La notte mi compare e lo chiamo il “dottore” come faceva la cerchia a lui più stretta. Mi appare come un vecchio che accudisco. E' stata una ossessione, ma anche la storia italiana degli ultimi 30 anni con il suo essere troppo. Eccesso vivente, campione di dismisura». Questo il racconto di Filippo Ceccarelli, editorialista di Repubblica e scrittore, che racconta così il “Cavaliere” a cui ha dedicato “ B. Una vita troppo”, libro da quasi 700 pagine.

Ceccarelli è il protagonista di Berlusconi, un’ombra sul presente”, incontro a Palazzo Reale, nell’ambito del “ Campania Libri Festival”, moderato dalla giornalista diRepubblica, Laura Pertici. Davanti al pubblico del Teatro di Corte si ripercorre la storia di Berlusconi:

«di un protagonista che ha cambiato senz’altro l’arte del potere. È l’uomo che ha fatto cadere i confini tra la sfera personale e quella politica» . Non si può non ridere quando Ceccarelli riporta aneddoti che sembrano racconti di fantasia ma che, invece, sono storia raccolta con un meticoloso lavoro di ricerca giornalistica.

«Berlusconi stava appresso alle ragazzette, lo spread schizzava a 500 e il governo non sapeva come pagare gli stipendi agli insegnanti. Un uomo che cercava di superare i limiti. Viveva come un sovrano con la sua corte. Convocava gli alleati a casa sua, mica a Palazzo Chigi. E dopo averli fatti cenare si apriva la porta e arrivava Apicella, per l’intrattenimento musicale. Era come Nerone: si era convinto di essere un grande autore di musica in linea con la canzone napoletana».

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