
Cagliari, Nainggolan su Manolas: "Sappiamo cosa voglia dire Napoli per i tifosi della Roma. Però apprezzo che l'abbia detto senza nascondersi"
Radja Nainggolan, centrocampista del Cagliari, ha rilasciato un'intervista fiume al Corriere dello Sport. Eccone uno stralcio:
Hai sgridato Manolas per la sua scelta di andare al Napoli?
“Lui è uno che a pelle mi piace. Uno vero, c’ho legato tanto. Scelta difficile, la sua. Sappiamo cos’è Napoli per il tifoso romanista. Apprezzo che l’ha detto con chiarezza, senza nascondersi”.
Il tuo addio alla Roma è stato un dolore per tanti tifosi.
“Ne parlavo pochi giorni fa con un amico. Sarebbe stato bello tornare. Ma forse è meglio così, lasciarci con la semifinale di Champions. Avremmo rischiato di rovinare quel ricordo”.
Cosa ti manca di Roma?
“Di Roma mi piace tutto e dunque mi manca tutto”.
Dimmi di Spalletti.
“Lui ha tanta forza ma, nell’ultimo mese, con la morte del fratello, ho visto per la prima volta la sua fragilità. Da me non ha avuto in campo il supporto giusto, anche a causa degli infortuni, ma alla fine l’obiettivo l’abbiamo raggiunto”.
Lui dice che tu sei una Mercedes con motore turbina Amg. Vai a vampate.
“Me lo ripeteva sempre. S’è inventato di farmi giocare davanti, in una posizione che mi ha molto valorizzato. Con lui mi sono sempre divertito”.
Un rapporto particolare, il vostro.
“Mi stima, ma non mi faceva passare niente. Un giorno, a Torino, perdevamo 1 a 0 e io stavo facendo una partita di merda. Ero lì, chinato in campo, lui è entrato è m’ha tirato una bottiglia d’acqua”.
E tu?
“Io niente. Sempre zitto. Ho sempre rispettato tutti. Non sono il tipo di giocatore che fa casini in pubblico. I problemi vanno risolti in casa”.
Walter Sabatini, un altro che ti vuole bene, mi raccontava di quando Spalletti dormiva con te a Trigoria.
”Cinque giorni, tra lui e Domenichini, non mi ricordo che avevo combinato. Dovevo essere a Trigoria dopo cena. Non c’era modo di poter scappare...”.
Sbaglio o sei meno reattivo sui social?
“Se qualcuno non mi porta rispetto, mi faccio sentire. Lo so che non si fa, ma io non riesco a ragionare da calciatore. Difficile che a 31 anni cambio”.