Cdm - Benitez e Mazzarri, quasi amici: tutti i motivi per tirarsi uno sgambetto sabato sera

24.04.2014
04:00
Bruno Galvan

Walter Mazzarri e Rafa Benitez, quasi coetanei. Quasi vicini e anche quasi uguali. Chè poi non è il palmares che farà la differenza sabato prossimo allo stadio San Siro di Milano. Sulle due opposte panchine ci saranno il passato e il presente del Napoli, il passato e il presente dell'Inter. Sfida tra ex non banali, sfida tra uomini di calcio che vivono in maniera diametralmente opposta il campo sotto i riflettori di una sfida che vale molto di più di tre punti in classifica. Walter Mazzarri non resta seduto a scrivere, non ha con sè taccuini da riempire, non annota i movimenti dei suoi, non decide le sostituzioni a tavolino. Walter Mazzarri vive la gara col pathos, sente la partita che gli consuma energie fisiche e mentali. E per sua stessa ammissione riesce a dimagrire fino a due chili in novanta minuti. Lui resta in piedi, ai bordi dell'area tecnica, urla e talvolta si dispera. Si lascia andare e quasi dimentica l'occhio delle telecamere pronto a catturare l'immagine più curiosa, lo sfogo più singolare. Visceralmente Mazzarri, così è se vi pare. Dall'altra parte, razionalmente Benitez. Il tecnico compassato che resta seduto, scrive e studia la partita in corso. Resta fermo, immobile talvolta, se qualcuno dei suoi sbaglia. Ha la lucidità di avvicinarsi al giocatore al primo break per dirgli in diretta cosa fare, come migliorare. Benitez non urla, difficile scorgerlo in gesti plateali. Sul taccuino di sabato avrà già annotato tanti buoni motivi per vincere la partita. Napoli sfida il suo passato e lui sfida quel club dove era arrivato nel post Mourinho e a malincuore aveva lasciato per contrasti con Moratti. Tra l'ex presidente dell'Inter e l'allenatore azzurro l'idillio si era trasformato subito in qualcosa di molto diverso. E dopo i saluti arrivati frettolosamente a gennaio, c'era stato il tempo dei dispetti a distanza. Su Mazzarri, invece, sempre e solo elogi, ma sabato Benitez ha l'occasione per superarlo in classifica. Per puntare a superare la soglia dei settantotto punti con i quali il tecnico toscano aveva salutato il Napoli l'anno scorso portandolo direttamente in Champions League. Ad Appiano, però, c'è Mazzarri che ha perso la prima al San Paolo e, c'è da giurarci, vuole la rivincita. La posizione attuale di classifica impone alla sua squadra motivazioni e stimoli in più rispetto al Napoli. Se il campionato ha già decretato per gli azzurri il terzo posto, l'Inter può e deve migliorare. Ha necessità di avvicinarsi al quarto posto o consolidare il quinto, per accedere all'Europa League senza preliminari. Deve tenere a distanza il Milan prima del derby della settimana prossima; deve riconquistare San Siro, visto che l'ultima volta in cui la sua squadra ha vinto in casa risale al 9 marzo. Battere il Napoli significherebbe anche un primato stagionale: le prime tre vittorie di fila. Rafa e Walter, rapporti formali e mai una parola fuori posto. Rispetto e stima, diversità e tante similitudini, più o meno mascherate. Ma Inter-Napoli, e nessuno dei due lo ammetterà mai pubblicamente, nasconde la voglia di farsi vicendevolmente lo sgambetto: per l'interista, Benitez non dovrà battere il suo record di punti sulla panchina del Napoli. Per sir Rafa c'è da allontanare definitivamente l'ombra pesante di un ex prima amato e poi odiato perchè è andato via. Quasi amici.

Fonte : Scozzafava - Il Corriere del Mezzogiorno
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