CdM: "Hamsik dicci chi sei: perché non si ribella? Ma è davvero un giocatore di personalità? Con Sarri vive una seconda giovinezza"

29.04.2016
10:00
Redazione

Un po’ Gerrard, un po’ Lampard. Un po’ forte e un po’ no. Un talento, o forse no. Per Marek Hamsik, da quando è a Napoli, è sempre valso tutto e il contrario di tutto. E’ il campione che unisce e che divide, il ragazzo serio e professionista che prima degli altri finisce sul banco degli imputati quando i risultati della squadra sono negativi. Il capitano con la cresta, amato ma anche tanto discusso. Uno dei pochi calciatori che non vive sull’onda degli umori della piazza. Professa il suo amore per Napoli e il Napoli a prescindere dalle soddisfazioni personali. Accetta le critiche, anche quando non le condivide, abbozza sorrisi e applausi. Anche quando sa di non aver fatto una partita all’altezza delle aspettative. Chè poi di questo si tratta, della soglia di miglioramento di un calciatore arrivato qui a venti anni come talento che avrebbe dovuto esplodere e che ha mantenuto sempre un livello alto ma costante. Con Reja prima e Mazzarri poi le sue migliori stagioni: è stato il centrocampista ambito dalle migliori squadre italiane anche per la sua propensione al gol: 12/13 di media. Con Benitez, il cambio di posizione in campo, un infortunio e prestazioni deludenti. Non una ribellione, una parola fuori posto. I primi dubbi: perchè non si ribella? Ma è davvero un giocatore di personalità? Hamsik con Sarri inizia a vivere una seconda giovinezza, su di lui solo giudizi positivi. Da giocatore più sostituito diventa il centrocampista di cui l’allenatore non si priva mai, anche quando non è al cento per cento.

Fonte : Corriere del Mezzogiorno
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