
Conceicao, l'ex compagno di squadra Marcolin: "E' un eclettico che sa leggere le gare e cambiare in corsa. Quando era con me nello spogliatoio della Lazio..."
Marcolin racconta Conceicao
CALCIO NAPOLI - Dario Marcolin, ex compagno di squadra di Sergio Conceicao ai tempi della Lazio, ha rilasciato alcune dichiarazioni all'edizione odierna del Corriere dello Sport.
A Conceição toccherà il compito di rigenerare l’ambiente: ci racconti l’uomo.
"Da calciatore era divertente, guascone, uno che sapeva fare gruppo. Ma era anche molto orgoglioso: voleva giocare sempre, altrimenti si arrabbiava molto".
Beh, un vantaggio: saprà gestire bene gli umori dei suoi...
"Direi di si: sono molto curioso di scoprire questo suo aspetto da allenatore. Tecnicamente e tatticamente, invece, non posso che parlarne bene. E non per amicizia: al Porto ha dimostrato di meritare il posto in cui si trova".
I risultati parlano per lui. Mentre a lei tocca la voce dello spogliatoio.
"Beh, vediamo: ricordo che era attento a tutto. Tutto: curava il corpo, si allenava alla grande e faceva caso a ogni cosa. Anche ai voti dei giornali: come dire, andava un po’ coccolato. E poi era un generoso: nonostante fosse un centrocampista estroso e potente che amava attaccare, dribblare, rifinire e anche fare gol, non si risparmiava mai in fase difensiva. Si sacrificava per la squadra".
Doti che riscontra anche nella metamorfosi in tecnico?
"È un eclettico: avendo lavorato anche in Grecia, Belgio e Francia ha orizzonti molti ampi, e nonostante abbia optato per il 4-4-2 in questa stagione con il Porto ha dimostrato di saper leggere le partite e cambiare. Tipo in Champions con la Juve. Ricordandone le diagonali perfette, i raddoppi e l’intelligenza tattica direi che pur avendo una natura offensiva è molto attento alla fase difensiva. All’equilibrio".