Corbo: "Benitez penserà ancora lo stesso di Luiz Gustavo e Guilavogui? Il Wolfsburg considerava Ghoulam l'anello debole"

17.04.2015
10:00
Redazione

La chiave tattica del trionfo è nelle distanze. Le indovina Benitez schierando una squadra coesa, stretta, scattante in un assetto sempre più vicino al 4-4-2 intravisto contro la Fiorentina che al solito e negli ultim tempi sfilacciato 4-2-3-1, modulo che conferma invece il Wolfsburg. Poderosi e asfissianti i tedeschi nei primi minuti, ma presto devono riconoscere il micidiale tempismo del Napoli .Il Wolfsburg è sorpreso dallo sviluppo del gioco italiano che aveva fatto del Napoli la squadra più perfida del campionato in una fase dell’anno scorso, quando imponeva nelle sue ripartenze le diagonali offensive. Nell’Alta Sassonia, dopo una tormentata clausura a Castel Volturno, il Napoli ritrova squarci di memoria. Hamsik è quello di una volta quando sembra salire sul podio, sulla trequarti, per raggiungere Mertens che dalla linea sinistra rintraccia Higuain, che a sua volta indovina i tempi. Arriva d’impeto il lunatico e sanguigno argentino, sfruttando quello che Benitez gli avrà detto nelle lunghe ore del secondo ritiro. Sul filo del fuorigioco nulla possono l’anziano brasiliano Naldo e il giovane ma svagato Knoche contro Higuain che resiste anche ad una spinta di Rodriguez nella sua ansia di abbattere l’ideale cortina. Il controllo da campione ed il coraggio del bomber esorcizzano il cadenzato squadrone tedesco.
Sull’onda del vantaggio il Napoli si sistema meglio: Callejon copre di più, Mertens attacca di più, al centro tra un versante all’altro domina Hamisk colpevolmente trascurato dai mediani tedeschi, Gustavo e Guilavogui. Due gol dicono qualcosa ai due? Benitez rimpiange di non averli acquistati. Pensa lo stesso, dopo averli visti ieri. mentre lasciavano isolato il temuto belga De Bruyne, arginato da Inler e talvolta anche da Maggio, superlativo nel demolire il mito di Schurrle. Beffandolo con una sua magia ha favorito il raddoppio. Non è un caso se l’allenatore Hecking inverte il costoso acquisto (32 milioni)con Caligiuri ai lati del terzetto, guidato al centro da un malinconico De Bruyne. I tedeschi puntano infatti su Ghoulam considerato l’anello debole, sul lato destro accentuano quindi nella ripresa la tendenza senza negare spazi generosi al Napoli che li taglia sempre più avido. Appena si accorge della reazione tedesca, il luciferino tecnico spagnolo Benitez infila Insigne al posto dello stanco Mertens mentre il Wolfsburg ritira l’asta senza bandiera dell’attacco, il lungo e inutile centravanti Dost. Una presenza che ha suggerito quella di Britos, tra i migliori con il ritrovato Maggio e Andujar. Il Napoli suggella il trionfo con una elegante fase difensiva ed un sontuoso dominio del campo. Pensate, concede l’unico gol ai tedeschi in contropiede.Una notte da raccontare, grazie Europa.

Fonte : di Antonio Corbo per La Repubblica
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