Corbo: "De Laurentiis ha già ricevuto il 'no' di Benitez per il rinnovo. Aspettiamoci una mega offerta nel finale di stagione"

28.02.2015
11:15
Redazione

Giornali, radio, tv: non c’è una intervista che non s’incagli su una domanda: «Benitez, rimarrà a Napoli?». Ormai la risposta è scontata. Il professore di calcio più astuto d’Europa potrebbe infilare un dvd o farsi sostituire da un robot. Diceva, dice, dirà che «il contratto non è un problema, ora dobbiamo pensare a vincere». Nel calcio parlano anche i silenzi. Bisogna interpretarli. In quello di De Laurentiis e Benitez si legge quasi tutto. Un gioco di raffinata ipocrisia. Il presidente tace, ma si può leggere nella sua mente. Esuberante com’è, ha detto tempo fa che il progetto Napoli proseguirà comunque. Sapeva quindi di averlo perso, giusto che si mettesse a cercarne un altro. Un nome importante, un italiano di profilo internazionale. Ebbe un’eco immediata nelle parole di Bigon a Sky. In sintesi: il Napoli andrà avanti e sarà forte anche senza Benitez. L’allenatore finse indifferenza con il suo incompreso sarcasmo. Confermò: «Vero, Bigon dice bene: il Napoli è forte, andrà avanti anche con un altro». A che punto siamo? Il Napoli è in corsa su tre piste, in A ha la stessa velocità della Juve nel 2015. Ecco, ora la società diventa più prudente. Penserà il presidente: se Benitez continua a vincere, come posso non trattenerlo? Aspetta. Potrebbe ripetersi quindi l’inseguimento trafelato del 2013 a Mazzarri, con mega-offerta pur di bloccare l’allenatore del secondo posto. Sulla sponda opposta del Volturno, c’è Benitez: i successi lo collocano nella posizione più comoda. Vincendo, dimostra il suo valore riscattando le ombre della stagione interista, diventa calamita di offerte importanti, si rende sempre meno sostituibile. Un gioco che sotto sotto lo eccita. Ed è forse anche questo il segreto del 2015: il suo impegno è smodato, mai tante urla per tenere i giocatori svegli. È sulla corda lui, ma vi trascina anche la squadra. Questa atmosfera di cose sospese tiene in allarme tutti: nessuno sa dove andrà e quale allenatore troverà a Dimaro nel mese di luglio. I giocatori non sono poeti: l’interesse personale li fa volare. Tutti giocano per avere a maggio un potere contrattuale più alto. La competizione migliora il turnover, il rischio del posto rende il Napoli credibile nella corsa al secondo posto, alla Coppa Italia, all’Europa. A De Laurentiis non dispiace vincere. Ma sa bene che questa slot-machine gira al contrario: più vince, più dovrà pagare.

Fonte : di Antonio Corbo per La Repubblica
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