Coronavirus, Dott. Crisanti: "Sbagliato riaprire tutto e subito, numeri uguali a quando c'era il lockdown: bisogna fare test a tappeto"

28.04.2020
10:00
Redazione

Coronavirus, il direttore del laboratorio di microbiologia parla delle riaperture dei negozi

Notizie - Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di Microbiologia dell’università di Padova, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Repubblica. Ecco alcuni passaggi evidenziati da CalcioNapoli24.

Professore, veniamo al futuro. Lei non riaprirebbe il 4 maggio?

"Non in queste condizioni. I numeri sono uguali ai giorni del lockdown".

Si potrebbe obiettare che da allora siamo più attrezzati: terapie intensive con più posti letto...

"E io potrei replicare che non è negli ospedali che si vince questa sfida: ogni paziente ricoverato in terapia intensiva è una sconfitta. La battaglia si vince sul territorio".

Come si dovrebbe agire per individuare i focolai nella Fase 2?

"Ci vogliono diagnosi fatte via telefono. Vanno geolocalizzati i possibili casi e con software che già esistono si può capire se in una certa area si sta formando un cluster. Se si ha questo sospetto, si chiude l’area e si fanno tamponi a tutti, come a Vo’. L’unica cosa che funziona".

Che lei sappia, ci si è attrezzati in questo senso per la Fase 2?

"Non credo proprio. Non mi sembra che si siano fatti investimenti sulla medicina territoriale. Ma devo ammettere che conosco molto bene solo la realtà veneta: qui a tutti i neolaureati in medicina è stata proposta l’assunzione nelle strutture sanitarie territoriali. Altrove non so. Credo siano stati spesi inutilmente moltissimi soldi per i test sierologici: al massimo ci dicono se una persona è venuta in contatto con il virus. Ma non ci dicono se è guarito o se può contrarre di nuovo la malattia".

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