Coronavirus, dal 3 giugno apertura fra le Regioni. CorSera: i turisti saranno tracciati, test sierologico non obbligatorio

01.06.2020
09:10
Redazione

Ultime Coronavirus Italia - Apertura fra le Regioni dal 3 giugno, ecco come funzionerà quando ci si sposta.

Ultimissime Coronavirus ItaliaCi siamo, si avvicina la data del 3 giugno che dovrebbe significare apertura fra le regioni d'Italia. Tracciamento dei turisti e conservazione dei dati per due settimane, è questa l’unica concessione che il governo farà a quelle Regioni che temono una nuova ondata di contagi con la libertà di spostamento a partire dal 3 giugno.

La mediazione del ministro Francesco Boccia con i governatori che si ribellano all’apertura di tutta Italia, Lombardia e Piemonte comprese, si risolve con un compromesso: la possibilità di «registrare» tutti gli ingressi ed effettuare i test sierologici (soltanto in maniera volontaria), in alcuni casi convincendo gli albergatori ad offrirli ai clienti. Anche perché, come ha ribadito ieri il titolare della Salute Roberto Speranza, «il rischio c’è e sarebbe sbagliato non riconoscerlo, quindi lo stiamo assumendo, provando a gestire una fase diversa». Per il rischio zero, ha spiegato il ministro, il governo avrebbe dovuto «conservare un lockdown assoluto per mesi, ma il Paese non avrebbe retto».

Coronavirus Italia, dal 3 giugno spostamento fra le Regioni

Ma come si controllerà questo flusso in Italia? Lo racconta l'edizione odierna del Corriere della Sera:

"Il primo controllo sarà dunque effettuato al momento di prendere il volo o di imbarcarsi su navi e traghetti. Oltre alla misurazione della temperatura, i passeggeri saranno tracciati con le generalità e dunque potranno essere contattati qualora si scoprisse che a bordo c’era una persona positiva al Covid-19. Se saranno accertati contatti diretti con chi si è ammalato, si dovrà entrare in quarantena.

All’arrivo in aeroporto o al porto bisognerà invece compilare un modulo con tutte le informazioni relative a quanto accaduto prima del viaggio. Saranno i governatori a dover decidere che tipo di informazioni richiedere, ma è possibile che il questionario venga esteso ai familiari per sapere se si è stati a contatto con persone positive e quando. Tutti i moduli potranno essere conservati 14 giorni, proprio come già avviene in alcuni ristoranti, ma anche quando si va dal parrucchiere o in palestra. Nei luoghi dove si può arrivare in treno o in macchina è possibile che si decida di delegare questa incombenza agli albergatori, o a chi gestisce le case in affitto.

Esclusa la possibilità di poter imporre il test sierologico a chi arriva, rimane la possibilità di poterlo offrire e dunque di lasciare ai turisti la scelta di sottoporsi all’esame in maniera volontaria. In Sardegna alcuni albergatori starebbero valutando di offrirlo nel pacchetto vacanza".

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