
Ochoa re dei social e personaggio pubblico: ecco da chi è stato stregato ADL
Ochoa, un personaggio. Il suo hashtag #NoMemoNoParty afp In patria è un vero e proprio idolo, sul web un «personaggio» oltre il calcio,
Ochoa, un personaggio. Il suo hashtag #NoMemoNoParty afp In patria è un vero e proprio idolo, sul web un «personaggio» oltre il calcio, nella vita quotidiana un portiere di grandi qualità che ai Mondiali s'esalta. Tutti seguono Guillermo Ochoa, il messicano dalla folta chioma riccia, dai riflessi felini e dallo smartphone sempre rovente. Le notifiche si sprecano, invadono quello schermo che è la sua finestra sul mondo, dove s'affaccia di continuo per twittare, postare o semplicemente esprimere un parere attraverso una foto, qualche emoticon e infiniti caratteri.
IL REINA MESSICANO. Non è azzardato il paragone, si basa sui numeri (li chiamano follower, ovvero quelli che decidono di seguire qualcuno sui social network) e sull'influenza che Ochoa ha nel mondo del web: 2,83 milioni su Twitter, 2,51 su Facebook, 1,98 su Instagram e chissà quanti ancora in una vita parallela, dove i social sono infiniti e i giga pure. Non siamo ai livelli (irraggiungibili) di Ronaldo (334,20 milioni) o Messi (187,53), ma Ochoa, coi suoi 7,32 milioni di follower complessivi, ha già sorpassato Mertens (2,93), Ghoulam (2,15) e Milik (2,13), i tre calciatori del Napoli più attivi in rete. Lo precede Ancelotti (9,88) e quella ricca bacheca - non solo da allenatore - che nei numeri può solo specchiarsi.
IO SONO OCHOA. Ochoa è un personaggio pubblico, non un semplice portiere: il suo hashtag di riferimento è #NoMemoNoParty, il 13 è un portafortuna (data di nascita) e sui social, per trovarlo, bisogna digitare «yosoy8a» con il numero a completare il rebus del cognome (ocho, nella sua lingua, vuol dire otto). Sul web condivide di tutto: video, foto, scatti dell'atleta (parate, partite, allenamenti) ed anche del modello, con quel look un po' vintage e certamente di tendenza, che non passa inosservato. L'ultimo post è una foto col sombrero, caratteristico cappello messicano, dopo la vittoria all'esordio in campionato, contro il Gent: «Grazie a tutti i tifosi per il loro sostegno» la frase in allegato.
SEI DITA. Il mito Ochoa, portiere e influencer, nasce anni fa ed «esplode» nel 2014, protagonista al Mondiale in Brasile. Dopo la sfida coi padroni di casa, finita zero a zero grazie alle sue prodezze, il web si scatenò con fotomontaggi d'ogni genere. Celebre il guantone della sua mano destra con sei dita, ovvero quella con la quale aveva respinto un colpo di testa di Neymar. Una gran parata e, poche ore dopo, uno show virtuale: in breve tempo il portiere del Messico era diventato Superman, Hulk o anche Goro di Mortal Kombat. Era semplicemente Ochoa, affezionato cliente del web. Anche il Napoli lo segue.