CorSport - Hamsik e la Juve: quante volte l'ha fatta male il capitano azzurro...

28.03.2017
10:10
Redazione

Dov’eravamo rimasti? Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, è un viaggio nella memoria, un’irruzione in un mondo in bianco & nero che ti assorbe: è un decennio in cui c’è tanto, c’è quasi tutto Hamsik, con capolavori che restano, un’abbuffata di partite che pesano e pure un vuoto da colmare. Si scrive Juventus e si scopre che nessun’altra ha mai incrociato tante volte il piccolo principe d’una città ormai avvolta nella sfida: ventisette partite messe assieme, tra campionato, Coppa Italia e Supercoppa, tra gioie (dieci vittorie) e sofferenze (quattordici sconfitte) e una serie di prodezze sei gol - che ancora vivono e che lì rimarranno, per l’eternità. Si scrive, invece, Hamsik, e si ritrova la sua vena poetica in certe notti che hanno un valore assoluto: perché quella volta in cui fu Juventus-Napoli, a Torino, e sembrava ormai finita, ci volle la mezz’ora finale, l’assistenza di Datolo ed una vena di follia per ribaltare il 2-0 di Madame in un 2-3 che a modo suo ha fatto la storia ed ha strappato un velo sul match che pareva impossibile. Ventitré anni dopo, ci volle Hamsik e una rasoiata, un fendente o qualcosa di potente che ha persino ispirato Maurizio De Giovanni - il commissario Ricciardi - a romanzare intorno alle proprie emozioni di quel giorno (il 31 ottobre del 2009). Napoli-Juventus è qualcosa d’altro per chiunque, anche per Marek Hamsik, che a lungo ha avuto Madame come la «vittima eccellente» e che nonostante questo digiuno prolungato lascia rientrare la corazzata bianconera tra le proprie avversarie preferite: nove gol al Bologna (inserendoci, chiaramente, anche la tripletta recentissima), otto al Palermo, poi c’è Madame appaiata con il Chievo, testimonianza di un richiamo speciale in una gara che non può mai essere definita normale. 

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