CorSport - Juve-Sarri, tensione alle stelle! Duro confronto tra il tecnico e Paratici per lo sfogo di Emre Can

05.09.2019
08:40
Redazione

Come scrive Alfredo Pedullà sul Corriere dello Sport di oggi, Emre Can in due versioni (prima accende e poi spegne l’incendio) è la sintesi di una fibrillazione inevitabile in casa Juve. Non amplifichiamo casi, non creiamo tormentoni, ma quando hai tanti campioni e qualcuno si ritrova fuori dalla lista Champions normale che le domande diventino infinite. E che Maurizio Sarri, disabituato a un organico extralarge ricco di stelle, abbia avuto qualche confronto bello tosto con Fabio Paratici. Si aspettava uno sfoltimento, non è arrivato. Gli hanno chiesto di scegliere, ha tagliato due rami (Emre più Mandzukic) che avrebbe voluto lasciare al mercato. Nulla.  
 
IL CONFRONTO E L’INDIZIO. Il faccia a faccia degli ultimi giorni è stato pepato. Sarri è orgoglioso di allenare la Juve, la Juve è contenta di aver scelto Sarri. Premessa a caratteri cubitali. Ma siccome Sarri odia il mercato, se potesse lo abolirebbe dalla faccia della terra, il continuo tira e molla sugli esuberi l’ha metabolizzato male. E lo ha detto a Paratici, con la consapevolezza che non è un problema suo, ma di tutti. Dentro uno spogliatoio, oppure dentro la stanza dei bottoni, possono anche volare parole forti, per il bene di chiunque. Restano le parole forti, che verranno spazzate via dal lavoro e (si spera) dai risultati. Sarri aveva segnalato in tournèe come 28 calciatori fossero troppi e non gli avrebbero consentito una serena rotazione. Quell’indizio doveva essere la rincorsa giusta per arrivare alla soluzione. Ma dall’8 agosto in poi, fine del mercato inglese, la Juve è rimasta al palo. E Sarri ha faticato a digerire: prima Khedira era ipoteticamente sul mercato, poi è diventato incedibile, idem per Matuidi, riflettori su Emre Can ma l’impossibilità di trovare una chiave congrua (anche per il bilancio della Juve) a pochi giorni dallo stop del 2 settembre. Uno come Emre Can lo cedi prima, per tempo, oppure sei fritto.  
 
IL TIMORE DI SARRI. Se non lo conoscete bene, questi quiz da risolvere gli danno una noia mortale. Sarri non è capace di affrontare problemi extracampo, si rifiuta. Ricordate la storia con Kepa, portiere titolare del Chelsea, che non voleva uscire durante la finale di Coppa di Lega contro il Manchester City? Sarri dalla panchina sbraitava, urlava, si stava strappando la tuta per la rabbia. Addirittura decise di lasciare il terreno di gioco per pochi secondi, poi tornò trafelato e nel frattempo avrebbe aspirato dieci sigarette in tre minuti. In situazioni del genere va in tilt perché è un repertorio che si rifiuta di conoscere. Ecco, Sarri è proprio questo: ha letto le dichiarazioni di Emre Cam, poi addolcite, quando il tedesco ha parlato di una telefonata breve con l’allenatore e della sorpresa di non essere in lista, pensava di essere su “Scherzi a parte”. Sarri ha pensato che certe cose sarebbero state e saranno sempre di competenza del club. Non è colpa della Juve se Mandzukic dall’8 agosto in poi ha rifiutato tutto e tutti, ma sarà un problema suo gestire il croato che pensava di essere un signor Champions e che ora si ritrova fuori dai giochi. E Mario è uno che vorrebbe giocare anche la partite a briscola con gli amici, figuriamoci il broncio che avrà per non poter ascoltare la musichetta se non dal divano di casa. Appena entrerà nello stanzone della Continassa, si sentirà un alieno. 

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