Cronache di Napoli - Agguato ad Higuain ed Andujar, scartata l'ipotesi di un raid organizzato. La ricostruzione dei fatti
C’era soprattutto Gonzalo Higuain, l’uomo del rigore sbagliato che ha chiuso le porte del preliminare di Champions League, nel mirino del gruppetto di teppisti che, nella notte tra domenica e lunedì dopo Napoli-Lazio, ha assaltato il taxi che tra-sportava verso casa, a Posillipo, l’argentino, suo fratello Nicolas e sua madre Nancy. Il portiere azzurro Mariano Andujar, che viaggiava in un’altra vettura proprio dietro a quella in cui c’era il Pipita, si è forse trovato suo malgrado coinvolto nel raid, scattato a Fuorigrotta, all’incrocio tra via Terracina e via Claudio proprio all’altezza dei semafori, in una zona di passaggio verso la tangenziale ma in cui non c’erano forze dell’ordine. E’ stato lì che un gruppetto di una ventina di persone ha accerchiato le due auto, colpendole con calci e pugni e infrangendo con delle pietre il parabrezza della vettura su cui viaggiava Andujar. Tanta paura ma nessuna denuncia da parte dei due giocatori, anche se la polizia indaga sul fatto. Primo passo: ricostruire il clima di tensione che nel post gara di Napoli-Lazio aveva consigliato alcuni giocatori azzurri, tra cui Callejon, Albiol, David Lopez e Koulibaly, a chie-dere una scorta per lasciare il San Paolo, dove la squadra si era trat-tenuta a cena con De Laurentiis. Gli investigatori hanno ascoltato i conducenti dei taxi su cui viaggiavano Higuain e Andujar. Rico-struito il raid, durato pochi secon-di e per fortuna senza danni personali, e interrotto anche grazie al sangue freddo di uno di loro, quello che era alla guida del taxi con a bordo Higuain e i suoi parenti, che è ripartito via sgommando riuscendo in parte a sfuggire all’ira dei teppisti. Scartata almeno per ora l’ipotesi di un raid organizzato.