
CTS, Brusaferro: "Teniamo duro, il virus sta decrescendo! Grazie ai vaccini l'estate potrà essere diversa"
Silvio Brusaferro, portavoce del Comitato tecnico-scientifico, aggiorna sullo sviluppo del coronavirus: c'è speranza che per l'estate l'Italia possa ripartire
Ultimissime notizie coronavirus. Silvio Brusaferro, portavoce del Cts e presidente dell’Istituto superiore di sanità, ha rilasciato un'intervista al quotidiano La Repubblica. Ecco alcuni passaggi dell'intervista evidenziati da CalcioNapoli24: "Stiamo assistendo a una decrescita della circolazione, anche se purtroppo è lenta. È la conferma dell’efficacia delle misure adottate fin qui. Dobbiamo continuare a seguirle, e tanto più siamo attenti nel farlo tanto più aumenterà la riduzione dei casi".
Gli italiani sono stanchi. «Lo so che è faticoso. Veniamo tutti da oltre un anno di pressione, sforzo e sofferenza. È stato ed è un passaggio molto difficile per il nostro Paese e per il mondo. Ma lo scenario verso il quale ci stiamo avviando con decisione ci consente di guardare al futuro con più serenità. Certo al momento sappiamo che il virus continuerà a circolare ma sappiamo anche che grazie ai vaccini ci potremo progressivamente permettere più libertà».
Quanto tempo ci vorrà ancora per venirne fuori? «È difficile da dire perché le variabili in gioco sono tante. Però per l’estate lo scenario potrebbe essere diverso».
Se ci si infetta comunque, il passaporto vaccinale potrebbe non servire? «La discussione su quale debba essere la natura di questo strumento è aperta. Le soglie di copertura sono un elemento importante e poi non ci scordiamo che le conoscenze sull’efficacia del vaccino rispetto all’infezione sono in divenire, così come quelle sulla durata della copertura. Con più dati ragioneremo meglio sul tema passaporto».
Vengono riaperte le scuole fino alla prima media in zona rossa. Quindi non ci sono rischi? «La scuola è considerata centrale e alcuni dati dicono che nelle fasce età più giovani l’infezione tende a circolare meno. C’è anche una questione di scelte del Paese. La scuola è una priorità e a determinate condizioni di protezione può essere aperta. Questa scelta però rende importante il mantenimento delle altre misure in attesa che l’infezione circoli di meno».
Il governo parla di deroghe in base all’andamento di contagi. Quali soglie vanno considerate? «Le evidenze hanno indicato che la soglia dei 50 casi settimanali per 100mila abitati è quella sotto la quale i sistemi sanitari regionali garantiscono il tracciamento sistematico di tutti i casi. È quella che permette maggior livello di libertà».
