
Dalla Puglia: "ADL, il Bari non deve essere un satellite del Napoli: deve avere due amori! Queste le linee guida"
Di seguito vi proponiamo un estratto dell'editoriale rivolto ad Aurelio De Laurentiis apparso stamattina sulle colonne del Corriere del Mezzogiorno - Puglia: "Egregio
Di seguito vi proponiamo un estratto dell'editoriale rivolto ad Aurelio De Laurentiis apparso stamattina sulle colonne del Corriere del Mezzogiorno - Puglia:
"Egregio dottor De Laurentiis, lei raccoglie cocci e deve fra rinascere un giocattolo. Come si dovrebbe muovere? Non alla stregua di un carro armato, doppiando le filippiche usate all’indirizzo dei fan napoletani che hanno cominciato ad averla non proprio in simpatia. Primo comandamento: il Bari non deve essere una società satellite del Napoli. Lei deve imparare ad avere due amori, sentimento in parità. Per non creare equivoci, ha convinto suo figlio Luigi a occuparsi del Bari, precisando he il rampollo non capisce niente di cacio, come lei quando lasciò Hollywood. Ergo: crede nei corsi e ricorsi.
Altri suoi annunci («ho parlato con Arrigo Sacchi e ho pensato a Filippo Galli come responsabile del vivaio») attendono di essere tradotti. Sacchi, Reja, Filippo Galli possono essere guide giuste, ma il Bari, sappia, ho bisogno essenzialmente di ritrovare le radici, di sentire di nuovo il valore della maglia. Non è retorica: il calcio deve esprimere l’appartenenza perché la serie D si sposa anche con il campanile. Ecco, il vivaio di cui parla deve partire dai ragazzi cresciuti in casa. La D richiede un tecnico che conosca il campionato e che sia in grado di scegliere gli uomini idonei per vincere subito. Partire dalla D le consentirà (permetterà a suo figlio, scusi) di costruire la nuova casa dalle fondamenta. Pietra su pietra, il nuovo Bari potrà essere resistente ai terremoti. E, caro dottor Aurelio, dica a suo figlio di pensare pure al malridotto stadio San Nicola".