Fabio Cannavaro: "Conobbi Maradona di persona grazie ad una telefonata di Ferrara. Un privilegio aver fatto il raccattapalle quando giocava nel Napoli"

31.10.2020
10:15
Redazione

Fabio Cannavaro a Gazzetta

Ultimissime Napoli - Fabio Cannavaro ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "A Maradona non ho fatto gli auguri da addetto ai lavori. No, li ha fatti il bambino che ama il calcio e che è in me. Quello che alla domenica fremeva per andare al San Paolo e far da raccattapalle, per poterlo seguire da vicino. Per rimanere affascinato da tutto quello che faceva col pallone. Ancora oggi ho i brividi a ripensare alle sue imprese. Per esempio quella volta che segnò a Tacconi una incredibile punizione contro la Juve. Pioveva forte e io ero nei distinti inzuppato con papà Carmine, ma quando entrò quella palla... ci asciugammo dalla gioia".

Come ha conosciuto il fuoriclasse argentino.

"Dopo aver martellato per tanto tempo Ciro Ferrara. Capitò che col il Napoli andammo in Argentina per giocare delle amichevoli. Io ero ventenne e crescevo al fianco di Ciro, che è sempre stato molto legato a Maradona. E così lo chiamò e lui non perse l’occasione per invitarci, tutta la squadra, a casa sua. Ho un ricordo indelebile di quell’incontro e conservo come delle reliquie le foto che testimoniano quell’incontro. Anche se poi ce ne sono stati diversi altri nel tempo".

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