Fiore: "Lukaku? Con Mourinho sembrava un calciatore normale a Roma. L'influenza di Conte l'ha cambiato"

05.09.2024
17:30
Redazione
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Stefano Fiore, ex giocatore di Lazio e Cagliari. Di seguito, un estratto dell’intervista.
 
Cosa manca alla nazionale di Spalletti per competere per un posto al prossimo mondiale?
“Per me, purtroppo, manca tanto. Abbiamo dei buoni giocatori, che però arrivano in nazionale da club che non giocano ad alto livello. Quindi, quando si gioca a livello internazionale, questo gap si sente. Spalletti, purtroppo, non ha tempo: abbiamo saltato due mondiali, all’Europeo non abbiamo fatto bella figura… C’è da accelerare un po’, sperando che si riesca a fare un buon lavoro con quelli che, oggi, compongono la selezione”.
 
Ci andremo al mondiale?
“Non possiamo non andarci. In qualche modo, ce la faremo”
 
Quali insidie nasconde la trasferta sarda del Napoli di Conte?
“E’ sempre un campo complicato: quando lo stadio non era stato ristrutturato, c’era sempre tantissimo vento… Ogni calcio piazzato, era un pericolo costante, perché tutti i giocatori, all’epoca, sapevano calciarli. Oltre poi agli eventi atmosferici. Oggi è una squadra che lotta per salvarsi ma non è mai facile: le piccole dimostrano di poter creare più di un problema”.
 
Risultato giusto quello del Napoli, o il Parma meritava di più?
“L’episodio dell’espulsione del portiere ed il conseguente difensore che va tra i pali è naturale che abbia influito nel risultato complessivo. Sicuramente sono stati due gol imparabili, forse per un portiere di ruolo avrebbe potuto metterci una pezza. Il Parma, però, ha fatto un’ottima partita e avrebbe meritato qualcosina in più. In questa fase il Napoli è alla ricerca della quadratura migliore che, comunque, ha ribaltato il risultato contro una squadra che ha messo in difficoltà tutti”.
 
Espulsione del portiere: c’era?
“Esistono delle valutazioni soggettive che, anche riviste al replay, non ci trovano d’accordo. A termini di regolamento, però, è un’espulsione che ci stava”.
 
La partita è cambiata anche con l’ingresso di Lukaku: sposta ancora gli equilibri in serie A?
“Io credo che Lukaku riceva positivamente l’influenza di Conte: è un giocatore che dev’essere servito in un determinato modo dalla squadra. A quel punto, le sue qualità, che non sono comuni, possono essere decisive per la sua squadra. A Roma, con Mourinho, mi sembrava un giocatore quasi normale. Il rendimento di Lukaku ci vorrà la mano di Conte che, più di altri, ha saputo valorizzare il belga”.
 
Castellanos sta sostituendo adeguatamente Immobile?
“In questo momento, il paragone non regge. Parliamo di un giocatore che ha scritto la storia, che ha fatto, in media, circa 25 gol. È un giocatore che ha fatto oltre 200 gol con la Lazio. Per Castellanos non è giusto questo paragone. Lui è un giocatore generoso che ha caratteristiche diverse. Mi auguro per la Lazio che possa ricalcare anche un po’, la carriera di Immobile. A me, sembra un giocatore che non vede la porta come la vedeva Immobile. È sicuramente un giocatore utile, molto generoso, che fa bene la fase difensiva, però a livello realizzativo è un’altra storia”.
 
C’è stato un momento della sua carriera in cui è stato vicino al Napoli?
“Non sono mai stato vicino al Napoli. In quegli anni, il Napoli viveva un periodo molto difficile, erano anni tribolati, non aveva lo status che meritava e che, oggi, per fortuna, ha”
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