Gasperini: "Con noi il Napoli ha faticato, ma non avrà paura! Sarri è un artigiano come me, ma c'è una differenza"

20.01.2018
11:30
Redazione

Gian Piero Gasperini, allenatore dell'Atalanta prossima avversaria del Napoli, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport.    Vista

Gian Piero Gasperini, allenatore dell'Atalanta prossima avversaria del Napoli, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport. 
 
Vista la recente eliminazione dalla Coppa Italia contro di voi e i risultati degli ultimi anni, il Napoli teme molto la trasferta di domani. Una bella soddisfazione per la “provinciale” Atalanta impaurire la capolista. 

«Non parlerei di paura perché nel calcio la paura non esiste, ma siccome contro di noi il Napoli recentemente ha faticato, metterà in campo un’attenzione e una concentrazione maggiori rispetto al solito. Giocheranno su un campo difficile, questo è indubbio, ma neppure per l’Atalanta sarà facile perché sfideremo la prima in classifica, una formazione che ha fatto un girone d’andata straordinario e che è la più forte del campionato insieme alla Juve. Di certo le difficoltà saranno maggiori per noi che per loro: sulla carta la differenza di valori esiste».

Le piace se le dicono che lei e Sarri siete i migliori tecnici-artigiani del campionato? 

«E’ un bel complimento. Nutro una grande stima per gli artigiani che da un pezzo di legno o marmo tirano fuori belle opere. Maurizio e io cerchiamo attraverso il lavoro di valorizzare... materie prime spesso tutte da plasmare». 

Quali altre similitudini vede tra di voi? 

«Entrambi veniamo dalla gavetta e, anche se la sua è stata più lunga della mia, quello che abbiamo è frutto del lavoro e dei sacrifici fatti. Non siamo passati da scorciatoie né abbiamo ricevuto regali. Ad entrambi piace veder crescere i propri calciatori grazie al sudore e alla fatica». 

In cosa invece siete diversi?

«Nel modulo sicuramente: lui gioca sempre a 4 dietro, mentre per me la linea a 3 è una costante. Sarri è fedele al tridente, mentre io, dopo averlo usato per anni, adesso sono passato al trequartista più due punte o alle due mezzepunte dietro il centravanti. Il Napoli ha un suo schema tattico che non cambia mai, mentre l’Atalanta è più camaleontica». 

Se guarda Sarri che si è affermato in una grande come il Napoli, lei si rammarica perché finora non ci è riuscito?

«No, perché io una grande non ho mai avuto la possibilità di allenarla. Nella mia carriera sono stato 3 giornate sulla panchina dell’Inter che in quel momento era una grande... decaduta, poi finita ancora più in basso. Allora aveva solo milioni di tifosi e un’enorme rilevanza mediatica, il resto no. Il mio lavoro non l’ho neppure iniziato perché non me ne hanno dato il tempo, ma il passato... è passato. Mi consolo con il fatto che sono arrivato davanti ai nerazzurri sia con il Genoa sia con l’Atalanta». 

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