Iaquinta rinviato a giudizio per il possesso di due pistole: il padre indagato per 'ndrangheta

22.12.2015
13:10
Redazione

Dai fasti del mondiale alle aule giudiziarie, per Vincenzo Iaquinta è forse la partita più difficile da giocare. Compare infatti anche il nome dell' attaccante campione del mondo con la Nazionale, assieme a quello del padre Giuseppe tra i 147 indagati rinviati a giudizio nell' ambito del maxiprocesso di 'ndrangheta denominato Aemilia. Ieri il Gup Francesca Zavaglia ne ha letto il dispositivo. Come si legge su Il Giornale, "padre e figlio sfileranno accompagnati dall' avvocato difensore Carlo Taormina, nel processo ordinario che inizierà il 23 marzo a Reggio Emilia. Con due posizioni completamente diverse, però. L' ex bomber della Juve, campione del mondo con l' Italia di Lippi nel 2006, risulta infatti indagato per due pistole, che gli sono state affidate dal padre e che lui custodiva in una cassaforte. Queste erano state trovate lo scorso febbraio, quando la villa di Vincenzo Iaquinta venne sottoposta a perquisizione. Fu lo stesso calciatore - che si è sempre detto estraneo all' accusa - ad indicare personalmente dove si trovavano le armi".

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