Il calcio femminile diventa professionistico: stipendio minimo e capienza stadi, ecco le regole

27.04.2022
18:30
Redazione

Il calcio femminile professionistico è adesso realtà nonostante la Serie A: ecco tutte le regole dallo stipendio minimo alla capienza degli stadi

Ultimissime notizie calcioStipendio minimo da 26 mila euro e stadi da 500 posti, il professionismo femminile è adesso realtà nonostante la Serie A: ieri in Federcalcio sono state approvate le norme organizzative interne che definiscono i paletti del professionismo esteso alle donne, fino a oggi dilettanti. Lotito, Marotta e il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini avevano votato contro, salvo poi fare retromarcia, chiedere un nuovo voto e aderire: il problema, pare, un “malinteso” su ciò che si andava a votare. Anche perché l’istituzione del professionismo femminile era stata determinata da tempo: il 1° luglio le 12 squadre della Serie A femminile dovranno aderire e diventare società di capitale. Oppure, scendere di categoria.

«Finalmente ci sono le norme che disciplinano il professionismo nel calcio femminile», la soddisfazione del presidente Figc Gabriele Gravina. Per il presidente dell’Assocalciatori Umberto Calcagno è «un passaggio epocale»: anche le ragazze si vedranno riconosciuti contratti e contributi. Il problema ora è costruire una rete normativa. Lo scrive l'edizione odierna di Repubblica:

Fissati i minimi federali dei contratti a 26 mila euro lordi, come in Serie C, per l’iscrizione serviranno una fideiussione da 80 mila euro e uno stadio da 500 posti. Il problema è di risorse: il governo garantirà alla Figc 3 milioni annui per 3 anni, ma il professionismo farà impennare i costi dell’80%. Non è un problema per le squadre femminili dei club di Serie A maschile. Di più per quelle come Pomigliano e Napoli, totalmente dilettantistiche. Oggi i club femminili vivono dei 243 mila euro che arrivano loro da contributi statali, della Figc e degli sponsor. Ma i costi sono maggiori: le piccole viaggiano in pullman, qualcuno gioca a porte chiuse per non pagare gli steward. Dall’estate 2021 le società potevano firmare contratti con l’opzione per il professionismo. E la Lega Serie A già lavora per inglobare la sezione femminile: «Vorrei presto due divisioni », dice il presidente Casini.

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