Il magistrato Ardituro: "I gruppi organizzati hanno spesso responsabilità penali, le loro proteste contro il Regolamento d'uso sono capziose. Le regole vanno rispettate"

09.01.2020
04:00
Redazione

Parla il magistrato Ardituro

Ultimissime calcio Napoli - L’ex pm di Napoli Antonello Ardituro ora consigliere del Csm, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai taccuini del Corriere del Mezzogiorno. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di CalcioNapoli24.it:

«Serve buon senso soprattutto per i diritti del singolo tifoso».

Lei per anni in Procura ha indagato sul tifo organizzato, che idea si è fatto sulla protesta degli ultrà al San Paolo?

«Quello che c’è in questo regolamento è in buona sostanza quello che abbiamo chiesto per più di dieci anni indagando sul gruppo delle tifoserie in Procura. I gruppi organizzati hanno occupato da sempre alcuni settori, facendo emergere spesso responsabilità di carattere penale. Questo regolamento si inserisce in una scia condivisibile: le curve devono essere a disposizione di tutti, anche delle famiglie».

I gruppi organizzati hanno deciso di disertare lo stadio. Le proteste continuano da un po’ di tempo.

«A me sembrano capziose. Cercano il pelo nell’uovo sulla specifica norma. In Inghilterra queste regole funzionano. C’è un bel tifo caldo e non c’è bisogno di occupare dei settori per il tifo organizzato. Siamo stati a Liverpool tante volte con la squadra e abbiamo notato un clima stupendo. C’è uno stadio funzionale, accogliente. Le regole sono queste e vanno rispettate».

Si cerca comunque il dialogo. Presto potrebbe esserci un tavolo tra le parti interessate.

«Questa è una modalità ragionevole, giusta per poter consentire cori e coreografie. Ma siamo sicuri che i gruppi organizzati sarebbero disponibili a rispettare le regole e a non imporle? La mia esperienza in questi anni mi porta a pensare il contrario. Chi contesta il principio delle regole non può essere il soggetto che partecipa a scriverle. Molti dei nostri gruppi organizzati si rifiutano di ragionare su norme di condivisione».

A lamentarsi non soltanto i gruppi, ma anche semplici tifosi, professionisti: contestano la rigidità della norme.

«Le applicazioni concrete devono essere garantite dal buon senso. Se c’è un problema sulla legge si ragiona. Il tifoso singolo ha diritto a reclamare il buon senso, non quello del gruppo organizzato che ha sempre rifiutato le regole. Occupare le vie di fuga, spostare le persone ai lati del settore, che hanno il posto garantito da biglietto, sono cose impensabili in un paese civile. Purtroppo e per moltissimi anni non si è stati in grado di imporre regole nelle Curve anche per il problema di un impianto fatiscente. Nel momento in cui lo stadio viene messo in sesto, con un minimo di comfort vanno rispettati i regolamenti».

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