Il racconto de Il Mattino: "Il boss aiutò Genny la carogna dopo la «trattativa» all'Olimpico. Certi contatti rischiano di creare imbarazzi"

23.06.2017
15:00
Redazione

Un lungo racconto, dettagliato ed interessante, proposto dall'edizione odierna de Il Mattino sui fatti accaduti che riguardano i tre imprenditori Gabriele, Giuseppe e Francesco Esposito, accusati di intestazione fittizia aggravata dall'aver favorito clan della camorra e ritratti in diverse fotografie con alcuni calciatori del Napoli.

Vi proponiamo uno stralcio relativo alla finale di Coppa Italia del 2014 tra Napoli e Fiorentina, macchiata dall'omicidio del tifoso azzurro Ciro Esposito: "L'inizio della fortuna dei fratelli Esposito, sia in termini imprenditoriali sia per quanto riguarda vita notturna e frequentazioni patinate, ha inizio in quel maggio di tre anni fa. Ricordate Genny la carogna a cavalcioni che parla con l'incolpevole capitano del Napoli Marek Hamsik? Scene che hanno dato inizio ad un'inchiesta sulla «trattativa», ma anche sui presunti contatti tra ultrà, imprenditori in odore di camorra, boss patentati e calciatori del Napoli che vanno ritenuti estranei ed impermeabili alle logiche del crimine [...] a partire da quel periodo si consolida il rapporto tra gli Esposito ed Ettore Bosti, boss del clan Contini all'epoca a piede libero e presente in curva alle spalle di 'a carogna.

Superato lo choc per la morte di Ciro, e il clamore per l'ordine di De Tommaso di bloccare il match, ci sono stati altri incontri tra alcuni dei protagonisti di quella notte. Materiale privo di rilevanza penale, destinato a non entrare nel fascicolo principale che offre uno spaccato di vita, a proposito di contatti che oggi forse rischiano di imbarazzare qualche calciatore del Napoli. Ci fu una sorta di convocazione, un incontro chiarificatore successivo ai fatti dell'Olimpico. Bisognava studiare una linea difensiva, qualora qualcuno avesse deciso di interrogare Gennaro De Tommaso, bisognava serrare le fila. Ed eccoli allora al tavolo che conta, con esponenti di imprenditori che potevano vantare solidi rapporti con la famiglia Bosti, sempre all'insegna di qualche bottiglia di champagne a fare da corollario".

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