Il Roma - Effetto Real Madrid, biglietti a ruba: il caro prezzi non spaventa, si va verso il record di incassi!
Sarà la nostalgia, oppure il clamore suscitato dalla partita-evento. In prima fila, oppure nell’angolo più sperduto del San Paolo, per non avere rimpianti, per non restare a casa correndo il rischio di veder festeggiare gli altri. Napoli-Real Madrid risveglia sentimenti sopiti, rianima tifosi che provavano a manifestare un certo distacco verso le vicende calcistiche, in special modo partenopee. Bugie emerse in tutta la loro pochezza all’indomani di quel sorteggio benedetto e maledetto che ha trasformato lo stadio (spesso cattedrale nel deserto) in un minuscolo campetto di periferia, viste e considerate le richieste giunte da ogni dove. La magia dei blancos, unita a quella della Champions, fa miracoli, non solo sportivi ma anche e soprattutto economici. Le prime scorte di tribune sono andate esaurite in un istante, con la solita coda polemica alimentata da coloro che non sono riusciti ad accaparrarsi il tagliando.
E il “problema” diverrà ancor più ingombrante quando verranno messi in vendita i settori più “popolari”, ovvero distinti e curve, alla modica cifra di 100 e 50 euro. Ma la tariffa non spaventa nessuno, tant’è che il sold out appare scontato, matematico. Paradossi di una città che quest’anno ha fatto registrare in termini di presenze un calo del 22%, dovuto (secondo la vox populi) all’aumento indiscriminato dei tagliandi d’ingresso. Dunque il Real è l’eccezione che conferma una tendenza valutata e analizzata dallo stesso De Laurentiis che non a caso, a mo’ di provocazione (ma non troppo) ha ipotizzato un impianto da ventimila posti a sedere. I picchi si alternano ai crolli e i trentamila spettatori di media (dato fornito dall’Osservatorio Calcio Italiano) raccontano una verità inconfutabile, camuffata in parte dagli exploit dovuti alle grandi sfide, come quella che attende il Napoli il sette marzo. San Paolo pieno a sprazzi, a seconda del momento e dell’importanza della gara.
Poco incidono le condizioni fatiscenti dello stadio (in via di ristrutturazione parziale,) completamente dimenticate quando la ragione primaria (il Napoli) prende il sopravvento su tutto il resto. Quest’anno il record stagionale di presenze in campionato è stato registrato per il match con il Sassuolo (49.490 per un incasso di 571.701,70 euro) ed è stato facilitato da una politica dei prezzi votata al ribasso mentre in Champions non si è andati oltre 41.281 spettatori registrati nella gara d’esordio casalingo con il Benfica. Nulla a che vedere con le Champions del passato. Basti pensare a Napoli Manchester City (57.575 spettatori) o a Napoli-Bayern Monaco (60.074 presenti). Stavolta si andrà oltre, nel segno di quei record (di spettatori e di incassi) da superare, in nome del Real Madrid e degli ottavi di Champions league. Le premesse sono ottime, la voglia di spingere la squadra verso un’impresa che avrebbe del clamoroso farà la differenza in termini di guadagni. Rischia così di saltare il primato appartenente a Napoli-Chelsea, risalente al 21 febbraio 2012, quando nelle casse del club confluirono 3.153.376 euro. I prezzi più alti stabiliti (almeno in alcuni settori) per la gara con le merengues, potrebbero valere un introito pari a circa sei milioni di euro. Record d’incassi ma non di presenze: il San Paolo formato ridotto dovrà arrendersi agli 85000 che presero parte all’ultimo Napoli-Real Madrid.