Il Roma: "Finalmente Jorginho! L'italo-brasiliano torna titolare contro il Milan. Valdifiori a Napoli fino a gennaio. Per Diawara c'è tempo..."

25.08.2016
13:20
Redazione

Le chiamano gerarchie: sono verità non dette ma pensate, non scritte ma esistenti, non obbligatoriamente attuabili ma valide, sempre. Ecco perché non farà notizia, sabato sera, allo stadio San Paolo, il rientro in cabina di regia di Jorginho, il titolare della scorsa stagione che tornerà al suo posto dopo aver scontato il turno di squalifica contro il Pescara. Beffardo, il destino. Poco meno di un anno fa le stesse gerarchie lo piazzarono all’ombra di Mirko Valdifiori, ora è l’ex centrocampista dell’Empoli a raccogliere le briciole del suo collega di reparto, dell’italo-brasiliano che in silenzio, munitosi di pazienza, ha atteso il suo momento e poi l’ha afferrato al volo, senza più lasciarselo sfuggire.

DEBUTTO. Sarà il Milan la prima squadra dalla quale si difenderà Jorginho, il primo (nuovo) avversario per la stagione della definitiva consacrazione, col battesimo in Champions League e l’obbligo morale di riprovarci, in campionato, perché consapevoli di essersi rafforzati comunque, specialmente a centrocampo. Tornerà Jorginho in cabina di regia ed illuminerà il gioco così com’è abituato a fare da sempre, con velocità di pensiero e d’azione, con tocchi rapidi, sempre di prima, e con verticalizzazioni immediate mai eccessivamente lunghe, piuttosto ragionate per far sì che il pallone circoli celermente ma in una porzione di campo esigua, perché sarà la squadra a doversi muovere coesa e non (solo) il pallone. A Pescara s’è sentita la sua mancanza specialmente in fase difensiva, in ripiegamento, nei compiti che Jorginho ha nel suo dna nonostante l’istinto di costruire, piuttosto che distruggere.

CONCORRENZA. Ora che anche Diawara è prossimo a vestirsi d’azzurro, il play-basso del Napoli – li chiamano ancora così – avrà l’obbligo di mantenere sempre altissima l’asticella del proprio rendimento, di non smettere mai di crescere, migliorare, imporsi in squadra ed anche nello spogliatoio, di diventare leader che sappia ascoltare e farsi ascoltare dagli altri, per risultare non solo prezioso in campo, ma anche fuori, per rappresentare il perno emotivo di un gruppo che ancora lavora per catturare e distruggere i fantasmi e i cattivi pensieri, quelli che, anche solo per pochi minuti, hanno presenziato all’Adriatico domenica sera, condizionando la prestazione – e dunque il risultato – della squadra di Sarri. Che attende con ansia il neo acquisto proveniente da Bologna ed intanto studia soluzioni alternative, conscio della possibilità di alternarlo ai titolari all’alba di una stagione che si preannuncerà lunga, tortuosa, intensa.

VALDIFIORI IN BILICO. C’è poi anche lui, certo. Ed è nel pieno dei progetti del Napoli, nei pensieri fissi del suo allenatore che, nonostante le voci, lo considera ancora indispensabile. È stato accostato al Torino, la trattativa ha scavalcato i semplici rumors ma poi s’è arenata, e da allora non ci son state novità. Valdifiori, sorprese a parte, dovrebbe restare in azzurro almeno fino a gennaio. Con Diawara fuori forma (non ha svolto il ritiro estivo col Bologna) sarà lui, ancora, ad alternarsi con Jorginho, a farlo rifiatare quando necessario e, parallelamente, a sudare in allenamento per convincere la società e l’allenatore a puntare ancora su di lui. Ad oggi, però, le gerarchie non cambiano: Jorginho tornerà al suo posto sabato sera, vigilerà a due passi dalla difesa con sguardo proiettato comunque in avanti, o ai suoi lati. C’è una squadra pronta a girare con lui, a correre insieme, coesa, verso il primo sorriso stagionale

Fonte : Il Roma
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