Il Roma - L'obiettivo è almeno le semifinali di Europa League, il “salva-stagione”

20.02.2019
22:00
Redazione

Nella terra di mezzo. Quella in cui non ci si sente vicini, ma nemmeno così lontani da casa. Il Napoli di questo mese di febbraio appare un po’ spaesato. L’addio alla Champions e alla Coppa Italia hanno guastato l’immagine (ben meritata) di Carlo Ancelotti “Re di Coppe”. E del resto, uno dei suoi libri diceva proprio che lui preferisce la coppa. Quale? Ormai al Napoli resta solo l’Europa League. Ma proprio usare questo termine: “solo”, è un grande errore. Perché il club azzurro ha tenuto tra le mani soltanto la sola Coppa Uefa vinta nel 1989: unico trofeo che conta conquistato in campo europeo. Dopo la riforma di queste manifestazioni (oggi Champions ed Europa League) il miglior risultato è stata la semifinale di Europa League (persa col Dnipro ai tempi di Benitez) e gli ottavi di Champions centrati due volte. Ecco perché vincere l’Europa League sarebbe qualcosa di epocale, altro che “È rimasta solo questa”. Eppure, il luogo comune intorno a questa competizione è duro a morire. Tecnicamente l’Europa League è una sorta di “Serie B” dietro la Champions. Da qui la considerazione di un torneo di scarsa importanza, anche perché vi partecipano molte formazioni modeste. Eppure, un po’ come accade da noi con la Coppa Italia, l’appetito vien mangiando.

DAI QUARTI IN POI l’Europa League diventa interessante, e figura sempre qualche club di prestigio. Non a caso a trionfare in questo torneo sono state squadre come Siviglia, Manchester United, Chelsea e Atletico Madrid. Eppure a Napoli, anche a causa di una “cattiva pubblicità” fatta per anni da De Laurentiis, l’Europa League suona come un torneo di consolazione. Non è affatto così e Carlo Ancelotti lo sa bene: è rimasta solo questa coppa per dare un senso a questa stagione, e togliere quel sapore insipido che si è formato nel palato dei tifosi. Salvo sorprese arriverà un secondo posto, che sarà poco emozionante perché si profila un enorme distacco dalla capolista. Con Champions e Coppa Italia ormai archiviate, l’Europa League può ridare vero entusiasmo, soprattutto alla larghissima parte di tifoseria che, legittimamente, si aspetta di vincere un trofeo dopo tanti anni di crescita. Ecco perché non si può sbagliare, bisogna andare avanti. L’obiettivo ottavi è alla portata, e già questo consentirà al Napoli di fare meglio dello scorso anno. Ma nemmeno gli ottavi o i quarti serviranno a dare lustro a questa annata. L’obiettivo di Ancelotti è di raggiungere almeno le semifinali, in pratica replicare ciò che nel 2014 riuscì a Rafa Benitez.

PUNTARE ALLA FINALE darebbe slancio ed entusiasmo, l’allenatore e il presidente De Laurentiis ne sono convinti. Raggiungere, poi, lo stadio Olimpico di Baku il 29 maggio porterebbe in città quella magia per una competizione che, arrivati a quel punto, non sarebbe per nulla una coppetta. Non è facile, ma il Napoli è tra le formazioni più forti di questa edizione. Ci sono i pericoli provenienti dalle formazioni di Premier, come Chelsea e Arsenal, ma vere corazzate non ci sono. E allora tutti sull’Europa, facendo finta di non vedere il San Paolo semivuoto di domani sera.

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