Il Roma - Napoli, che Befana! Poker al Cesena, il 2015 riporta gli azzurri al terzo posto
A Cesena (4-1) tornano i goleador azzurri. Doppietta di Higuain come in Supercoppa ma a digiuno in campionato da quattro turni, a segno Callejon dopo sei gare a secco e Hamsik che non segnava dal match col Verona (otto gare senza reti). La qualità dei maggiori protagonisti azzurri spegne l’aggressività del Cesena. Terzo posto in tandem con la Lazio, secondo attacco del campionato. Lutto al braccio e minuto di silenzio per il commosso omaggio a Pino Daniele. Campo sintetico. Il Napoli comincia con sicurezza, poi la superiorità numerica del Cesena a centrocampo (3-5-1-1) ruba il match agli azzurri. I romagnoli si fanno aggressivi, impegnano Rafael (15’ colpo di testa di Brienza), il Napoli si disorienta. Ha difficoltà a costruire gioco perché mancano i piedi buoni, ma se la palla arriva ad Hamsik la manovra azzurra si accende. E così, come cala il ritmo forsennato del Cesena, che dura venti minuti, il Napoli torna a galla e la partita è sua. Benitez schiera la stessa formazione della Supercoppa ad accezione di Ghoulam impegnato nella Coppa d’Africa (c’è Britos) e di Koulibaly che, diffidato, viene tenuto prudenzialmente in panchina, domenica sera c’è la Juve al San Paolo. Gioca Henrique centrale con Albiol. Il Cesena è alla frutta, penultimo, non vince una gara dalla prima giornata di campionato, il cambio di panchina, Di Carlo per Bisoli, non può fare miracoli. Cerca di alzare il ritmo per mettere in difficoltà il Napoli, ma le energie dei cesenati vanno subito in riserva. La squadra azzurra tarda a trovare il passo giusto, l’equilibrio in campo, la precisione nei tocchi. Maggio e Britos spingono molto, ma costruiscono poco. C’è De Guzman in ombra, però consente ad Hamsik di giocare più avanti. Gargano recupera molti palloni, ma non è brillante nel distribuire il gioco nonostante buone aperture. David Lopez non fa molto di più. Poiché il Cesena non combina nulla quando attacca (isolato Hugo Almeida, qualche spunto di Brienza, qualche buona discesa di Giorgi che supera De Guzman, in evidenza il diciottenne Valzania prodotto locale), il Napoli ha tutto il tempo per organizzarsi e colpire. Ed è Hamsik ad accendere la luce. Gioca molto vicino ad Higuain, cerca lo scambio ravvicinato col Pipita, il passaggio smarcante, l’inserimento a rete. Manca la migliore collaborazione di Callejon, spesso troppo arretrato, ma lo spagnolo si riprenderà nel corso della gara trovando addirittura il gol che apre la partita. Dopo venti minuti di gara confusa, quasi una partitaccia, con troppi errori, palloni recuperati e poi perduti, il Napoli impone la superiorità tecnica dei suoi uomini migliori, Hamsik e Higuain per cominciare. I due duettano contro una difesa serrata e, prima di sfondare, smarriscono l’ultimo tocco, circondati dagli avversari. Ma è fenomenale lo scambio tra lo slovacco e l’argentino nel cuore della difesa cesenate con l’assist di Hamsik per Callejon che torna al tiro di prepotenza e sblocca il risultato (29’). Non è che la partita si faccia in discesa per il Napoli perché il Cesena non si arrende, cerca di contenere la superiorità azzurra, tutti dietro la linea della palla, ma non ha più slanci per arrivare alla porta di Rafael. Sfugge all’arbitro il doppio fallo di mani in area di Capelli (37’ rigore negato). Col Cesena costretto ad arretrare sotto la montante spinta del Napoli, il centrocampo torna in mano agli azzurri. Gargano è dovunque ben sostenuto da David Lopez, mentre Maggio e Britos, pur imprecisi e spesso precipitosi, conquistano le corsie esterne. Dà spettacolo Hamsik che con un lancio di 40 metri scatena in gol Higuain. L’argentino sugge alla doppia morsa di Lucchini e Capelli, dribbla il portiere e insacca il raddoppio (40’). Nel tentativo di evitare il gol, Lucchini finisce contro un palo della porta di Leali e non tornerà in campo nella ripresa. Dovendo rinunciare al difensore centrale e con la partita che sembra persa, Di Carlo azzarda nella sostituzione una seconda punta, lo spagnolo Rodriguez, per rimettersi a galla e passa a quattro in difesa (4-4-2). Ma il nuovo entrato farà poco ed è sempre più evidente che il match è dominato dal Napoli. Il Cesena torna inutilmente aggressivo (56’ Henrique risolve in area una pericolosa situazione bloccando Rodriguez) e il Napoli allunga. Higuain da sinistra pesca Hamsik solitario a destra e il tiro dello slovacco è accompagnato in rete dal disperato intervento in scivolata di Capelli (64’). Ora sì che il match è in discesa per gli azzurri. Intanto è entrato Mertens per De Guzman (62’) e il Cesena deve solo subire. Entra anche Jorginho per Gargano (67’). Higuain, con un gioco di gambe al limite, dopo il “velo” di Hamsik, insacca di destro (72’). Quaterna sulla ruota di Cesena. Nono gol in campionato dell’argentino alla pari di Callejon. Il Cesena col gol di Brienza (75’) ottiene un piccolo premio alla sua gara disperata e a tratti generosa. C’è Radosevic per Callejon (83’). Per i Napoli è un successo corroborante in vista della Juve.