L'editoriale di Corbo: "Ancelotti ha almeno tre resposnabilità su questo Napoli: ora intervenga subito De Laurentiis"

23.04.2019
10:00
Redazione

L'editoriale di Antonio Corbo sulle pagine di Repubblica dopo Napoli-Atalanta:

"L’allenatore rimane pluridecorato e apprezzabile per il suo sapere ma deve purtroppo assumersi delle responsabilità. Almeno tre. È stato temerario quando puntando sul suo talento nella gestione di grandi squadre ha visto il Napoli si Sarri, gli è piaciuto, si convinto che facendo giocare tutti e meglio potesse elevare il già alto rendimento della squadra, a pieno organico, anche in campo internazionale. Non c’erano campioni, forse gli sono sembrati quando per dinamiche mandate a memoria ripetevano possesso palla e triangoli. A gennaio non ha chiesto di potenziare una squadra che davvero filava ritenendo che fossero invulnerabili i migliori, da Albiol all’atteso Ghoulam. Oltre l’eccellente girone di Champions, il secondo posto attuale deriva da quel Napoli, dalle modifiche di Ancelotti, dalla sua creativa gestione. Si è però fidato delle buone stelle e dello staff di preparatori che ancora non ha spiegato, neanche in qualche intervista social, come mai tanti malanni muscolari si siano registrati quest’anno, al contrario del passato. Anche lo staff sanitario deve giustificare le recidive alla spalla di Chiriches, ieri ennesimo stop, e perché il difensore rumeno non sia stato mai affidato al migliore specialista ortopedico sulla spalla, che da qualche tempo opera proprio nella clinica attigua al villaggio di Castel Volturno. Poteva guarirlo solo affacciandosi alla finestra. Le tensioni interne sono frequenti nei club, qui sono state ben nascoste, ma il crollo fisico di ieri e la resa all’Atalanta sono la stazione finale. Tutti a terra, fine del viaggio, fuori i conti. Il caso Insigne è il primo da chiudere. Che Mertens abbia reso più di lui negli ultimi tempi, che i suoi atteggiamenti siano sopra le righe, che i suoi progetti con l’agente Raiola siano nebulosi, è nei fatti. Ma che Insigne sia un talento da non sprecare, è almeno augurabile. Tocca al presidente intervenire. Programmare un altro ciclo. Non bastano soldi e acquisti, l’ossessione dei tifosi. Ma rifare del Napoli un vero club. Idee chiare nelle cessioni prima che negli arrivi, valutazione dei collaboratori, aldilà di parentele, amicizie, alleanze"

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