La lettera di Maradona poi la fuga: "La cocaina non mi è mai servita per migliorare le prestazioni"

23.10.2020
12:50
Redazione

La lettera di Maradona

Ultime calcio Napoli - L'edizione odierna di Repubblica ritaglia ampio spazio all'ultimo periodo a Napoli di Diego Armando Maradona nel 1991. Dal quotidiano si legge:

In un ultimo incontro con l’avvocato Siniscalchi, nella casa del penalista, in via Carducci, nel cuore elegante della città, Diego non si dà pace. Ha gli occhi lucidi. Dice tante cose. Il penalista lo convince a scrivere una lettera di addio a Napoli e ai napoletani, a spiegare quello che lui sente dentro come una infamia: «La cocaina non mi è mai servita per migliorare le mie prestazioni sportive, la droga, anzi, mi ha danneggiato, quasi distrutto, mi ha fatto male». Nessun doping sportivo, insomma. Ma una dannata dipendenza che prima ha cancellato il calciatore e poi, come racconteranno altre tappe della sua vita, ha quasi ucciso l’uomo. Dunque su carta intestata " Diego Armando Maradona", il fuoriclasse del calcio scrive, tra l’altro: «Io sono fortemente scosso dagli avvenimenti che in quest’ultimo periodo mi hanno spesso portato alla ribalta non nella luce dello sport che ho sempre amato e che continuerò ad amare per tutta la vita. Come sportivo voglio ribadire che mai e poi mai ho tradito i principi che ispirano una leale e corretta attività agonistica nella quale ho speso le mie energie e la mia passione». Le ultime righe sono cariche di emozione: «Saluto la maglia azzurra e lo scudetto, i compagni e i napoletani con i quali ho trascorso anni indimenticabili della mia vita». Nella notte tra il 31 marzo e il primo aprile Maradona lascia Napoli e l’Italia per l’Argentina. L’epoca d’oro di Diego finisce qui. Inizia un’altra partita, durissima: quella contro la droga, il peggiore degli avversari.

Notizie Calcio Napoli