La Mano de Dios contro gli inglesi: c'è un processo a Maradona dopo 34 anni

19.10.2020
16:40
Redazione

News calcio Napoli, processo alla Mano de Dios di Maradona

Ultime calcio Napoli - Maradona che torna in un'aula di tribunale, stavolta per un gol. Un'aula immaginaria, come immaginario è il processo istruito all'interno del Festival nazionale di diritto e letteratura Città di Palmi, ideato dal giudice Antonio Salvati.

Mano de Dios

Come riporta Il Mattino:

“Processo a Diego Armando Maradona la mano de Dios (pagg. 77, euro 11, Edizioni Le Lucerne) racconta questo caso, con un reato - il colpo di mano contro l'Inghilterra ai Mondiali dell'86 - andato in prescrizione. Ma questo non conta per chi sostiene l'accusa, il giornalista Flavio Tranquillo, e per chi è chiamato alla difesa, l'avvocato Claudio Botti, tra i fondatori del comitato Te Diegum nella primavera del 91, quando Maradona fu costretto a lasciare nottetempo Napoli perché scoperto positivo al controllo antidoping. La casa editrice milanese Le Lucerne è nata nello scorso marzo, poco prima del lockdown, con l'obiettivo di diffondere la cultura della storia e del diritto e ha avviato la collana Processi immaginari in collaborazione con il magistrato Antonio Salvati, giudice del caso Mano de Dios. Perché, dopo oltre un quarto di secolo, si processa quel gol? Il giudice spiega che una delle partite più importanti della storia del calcio - il 22 giugno dell'86 all'Azteca vi fu anche e soprattutto il gol del secolo - è ancora materia da esplorare sul piano sociale e giuridico perché Maradona è stato ritenuto un modello, quello che oggi si definirebbe un influencer. Un modello negativo - secondo il giornalista di Sky Tranquillo, pm nel processo - che ha commesso i reati di abuso della credulità popolare, circonvenzione di incapace e istigazione a disobbedire alle leggi. «Quando entro in un campo di gioco accetto di osservarne le regole», spiega l'accusa chiedendo il massimo della pena e avanzando sospetti sulla posizione del giudice Salvati, napoletano, tifoso del Napoli e di Diego. Come l'avvocato Botti, difensore del capitano. Il processo si chiude con questa condanna per Maradona: la lettura per 365 giorni di fila, ogni giorno e alla stessa ora, del brano Apologo sull'onestà nel paese dei corrotti scritto quarant'anni fa da Italo Calvino”.

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