La ministra De Micheli e la pratica Suarez: "C’è un contatto per accelerare?" e Paratici rivela che l’affare era fatto per 10 mln

14.01.2021
09:00
Redazione

Caso SUarez, nuovi indizi

Ultime calcio - «La Juventus mi chiede notizie di questa richiesta di cittadinanza. Mi aiuteresti?». Comincia da questo messaggio della ministra dei Trasporti Paola De Micheli al capo di gabinetto del ministero dell’Interno Bruno Frattasi, inviato alle 11.34 del 3 settembre 2020, la storia dell’«esame farsa» di Luis Suarez ricostruita dalla Procura di Perugia; in quel momento s’innesca il meccanismo che ha portato all’indagine su vertici e dipendenti dell’Università per stranieri (dimessisi o sospesi), sul dirigente bianconero Fabio Paratici e due avvocati della società.

Paratici

Come riporta il Corriere della Sera:

"La ministra allega gli estremi della pratica avviata in passato dal centravanti uruguayano ancora del Barcellona, e alle 17.14 Frattasi le trasmette la risposta ricevuta dal Dipartimento competente: istanza rigettata nel 2019 per mancanza di conoscenza della lingua italiana; «se, come credo, vogliono riproporre una nuova istanza di concessione possiamo supportarli», in modo da «produrre correttamente quanto richiesto». Quattro minuti dopo De Micheli spiega: «Trattasi di un giocatore che la Juve vuole comprare. Non ha fatto l’esame perché sta da 11 anni in Europa. Ma non lo ha scritto nella domanda. Quindi mi consigli di mettere in contatto la Juve con un tuo dirigente per accelerare????». Risposta di Frattasi: «Sì, indirizzali a me, poi ci penso io». E la ministra dei Trasporti svela nel verbale del 13 novembre scorso che la richiesta di aiuto per «accelerare » la pratica Suarez derivava da una telefonata ricevuta dal suo concittadino e amico d’infanzia Paratici: «Mi disse che la Juve stava comprando Suarez e l’accordo era quasi fatto... Si erano accorti che non aveva passaporto comunitario, cosa emersa a trattativa quasi conclusa, e quindi il requisito della cittadinanza era indispensabile per il buon fine dell’operazione». La conferma arriva proprio da Paratici, il quale nell’interrogatorio dell’11 novembre rivela che l’affare Suarez era fatto: «L’interlocuzione consentì di raggiungere un accordo del valore di circa 7,5 milioni di euro all’anno netti, comprensivi di circa 1,5 milioni di bonus facilmente raggiungibili. C’erano poi altri bonus più difficili da raggiungere, fino a un totale di 10 milioni. L’accordo era un anno più 1 o 2 con una clausola di recesso a favore della società, dopo il primo anno»".

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