La storia di Giuliani scritta in un libro, il portiere del Napoli dimenticato da tutti

02.11.2022
09:50
Redazione

L'edizione odierna de Il Corriere del Mezzogiorno riporta una iniziativa della moglie dell'ex portiere del Napoli Giuliani. E' stato infatti scritto un libro che racconta la sua storia: 

"A Giuliano Giuliani il mondo del calcio, e non solo, ha inflitto una condanna spietata, quella della memoria. Il velo di silenzio calato sulla morte del portiere bolognese ha prodotto un effetto tutt’altro che affettuoso.

Tutti hanno scelto di dimenticarlo, nonostante oltre 200 partite in serie A, due scudetti vinti, uno a Verona l’altro a Napoli. Nonostante un legame, forte, con Diego Maradona, iniziato ben prima di essere compagni di squadra. Fu proprio Maradona a sollecitare Ferlaino, quando Giuliani gli aveva parato un gol fondamentale a Verona nell’anno del tricolore: prendiamo quello lì. In 12 mesi (maggio 1989 e aprile 1990) Giuliani alza la prima coppa Uefa nella storia del club e celebra il secondo scudetto. Paolo Tomaselli, giornalista del Corriere della Sera , è poco più che bambino quando scrive una lettera al portiere dell’Hellas. Tomaselli gioca a calcio nei campetti di Treviso, sta tra i pali e sogna. Immagina di diventare come il suo idolo. «Sarei felicissimo da grande di diventare bravo come te», chiude così il pensierino di nove righe scritto su un foglio di quaderno a righe.

Era il 1986, Paolo e nel suo libro dei sogni c’era anche il calcio. Oggi è un bravissimo cronista sportivo e quando ritrova in un cassetto la letterina mai consegnata a Giuliani riaccende la luce della memoria, rivive la sensazione di dispiacere che provò alla notizia della sua morte. Decide così di scrivere, ancora una volta. Scrivere per lui, non a lui stavolta. «Giuliano Giuliani, più solo di un portiere», edito da 66THA2ND, nella collana «vite inattese» non è un libro di ricordi. Tomaselli con una serie di aneddoti, racconti anche inediti su Giuliani, restituisce al portiere quella memoria che gli è stata negata. Racconta la sua vita, la malattia, gli affetti e l’oblìo in cui è stato confinato un ragazzo silenzioso e riservato con una carriera bella ma maledettamente breve.

Un uomo al quale la macchia dell’Aids (sarebbe questa la causa della morte, ma poi è realmente così?) ha negato tutto. Le passioni (la moda e le auto di lusso), gli amori, la moglie Raffaella Giuliani e la testimonianza inedita della figlia Gessica, alla quale per molto tempo (troppo?) è stata nascosta la malattia del papà. Una bambina all’epoca che ha visto il papà al mattino- l’aveva accompagnata a scuola – e al pomeriggio era morto. Il racconto di Giulio papà, dell’uomo che Gessica porta nel cuore. «Dormo ancora oggi abbracciando un cuscino a forma di cuore, come se fosse la sua mano. Aveva delle bellissime mani, le stringeva forti alle mie»".

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