
Lettera Corbo ad ADL: "Caro presidente, vieni fuori! Profitti Napoli, cessione del club e rapporto coi tifosi, serve verità e chiarezza"
Ultime calcio Napoli - Lettera di Antonio Corbo nell'editoriale per Repubblica, indirizzata a De Laurentiis:
"Caro presidente, una lettera aperta deve fondare su cruda franchezza. Evito il lei, sarebbe stucchevole ipocrisia. Un giornalista deve sapere tutto dei personaggi che racconta. È la professione. Nell’agosto 2004 mi informai sulla tua solidità economica. Avevi appena chiesto alle cinque del mattino 4 assegni bancari pagabili al portatore per 28,5 milioni da portare poche ore dopo al giudice Paolo Celentano della Fallimentare. Volevi il Napoli, l’hai preso in serie C1 mentre gli industriali della città erano in penosa fuga. Soldi che hai restituito con puntuali rate girando parte degli incassi. I tifosi sono stati tuoi soci di fatto versando cascate di euro, 55mila spettatori per il debutto con il Cittadella furono un’apoteosi di passione per loro, per te conferma di aver intuito l’affare nelle non certo oziose notti capresi con l’avvocato Marinelli. Senza violare il segreto bancario, fu risposto: “De Laurentis ha credito”. Il massimo per un imprenditore.
Eri l’uomo giusto per riportare il Napoli ai suoi livelli, e vi sei riuscito anche grazie ai tifosi. Diciotto anni dopo, si apprezzano cultura di impresa, rifiuto di contatti e interessi con gli ambienti grigi della città, pittoresca avarizia, dal controllo delle maglie sudate al conto in pizzeria. Ma si segnala una deludente tendenza: è integro il tuo credito, vero patrimonio di un imprenditore; sembra invece infranta la credibilità del personaggio. Scadenti i rapporti con quel pubblico i che dovrebbe essere fiero dei risultati sportivi, della gestione oculata, del ranking europeo, della presenza costante nel giro alto del calcio italiano. C’è di più: nel bilancio vi sono tracce del profitto che giri a te stesso e alla famiglia.
Sei un precursore dei fondi di investimento: prima il profitto, poi lo scudetto. Perché tacerlo? L’hai sfiorato per la terza volta senza spiegare se vi è stato poco interesse da parte tua o minore competenza dei tecnici. Peccato, era facile. Un merito è la riduzione del monte ingaggi, con offerte senza cuore, ma pari a carriere crepuscolari. Se il calcio è azienda, si ragiona così. I calciatori valgono per quanto possono dare da domani. Non hanno ieri, né titoli né medaglie.
In questo sei avanti. Dimaro ha evidenziato però anomalie di un rapporto deteriorato con il pubblico. Eri assente e ti contestavano, come le pietre della canzone di Antoine. Ma c’è di peggio. Lo staff che lancia e ritira annunci, Giuntoli offre 6 milioni netti a Koulibaly, Spalletti gli promette una fascia di capitano grossa così, ma la società sa da due mesi che Kk si è sfilato dal Napoli, e non cambia idea. Non è finita: il Napoli si ritira dalla corsa a Dybala per non smontare il 4-3-3. Ma quale allenatore per un modulo lascia fuori uno degli ultimi numeri dieci di talento?
In 11 righe il Napoli, questa è l’ultima, il Napoli fa sapere che ha rifiutato un’offerta di circa un miliardo. Sarà vero? Un giro tra affermati “adviser finanziari” sostiene che c’è davvero febbre di acquisti di club italiani, considerati 4,5 volte meno pregiati di quelli inglesi, che c’è “overeated”, ambiente surriscaldato, “willing buyers” compratori vogliosi, ma un miliardo vale un club con immobili, vivaio, campioni, merchandising fiorente, sponsor, abbigliamento sportivo che si venda nei 5 continenti.
Quelle 11 righe sono forse un rilancio per vendere davvero il club. Il tesoretto è magari il contratto di Filmauro con i diritti per un kolossal sui sette anni di Maradona. Caro Presidente, chi ha seguito passo passo Diego dal New Jersey a Dubai si augura che sia tutto vero. Per onorare la memoria di Maradona non basta intitolare uno stadio e realizzare un business mondale. Nel cuore bambino di Diego c’era amore per i ragazzi delle periferie, che battono terra dura come il suo Potrèro, la crosta di fango sulle rive di un fiume a Baires. Caro presidente, vieni fuori. In nome di Diego puoi riconquistare i tifosi attraverso sogni condivisi, verità e chiarezza. Verità e chiarezza".