Millesi e Pini entusiasti del boss: "Che grande persona!". Seculin e Pisacane in caserma: "Un macello fratè"

25.05.2016
12:00
Redazione

L'edizione odierna de Il Mattino ci rivela come l'ultima inchiesta della Dda napoletana sveli il modus operandi della nuova camorra di Secondigliano per il calcioscommesse e alza il velo su un'altra zona grigia, quella dei rapporti tra professionisti dello sport e camorristi, e i labili confini tra amicizie e collusioni. Il quotidiano riferisce di alcuni incontri in cui avvengono i primi contatti e le presentazioni tra i calciatori dell'Avellino, Pini e Millesi, ed alcuni esponenti dei clan. Pini invia un sms a Geremia, l'uomo del clan, e si mostra entusiasta per aver conosciuto «l'amico»: per gli investigatori è Umberto Accurso, il boss arrestato l'11 maggio scorso dopo due anni di latitanza e sospettato dell'assalto a colpi di kalashnikov contro la caserma dei carabinieri. «Grazie! Siete davvero belle persone - scrive Pini - e sono contento di aver conosciuto anche il tuo amico, proprio una grande persona». Non è tutto. 

Dopo poco i due si sentono al telefono e Pini riferisce anche della contentezza di Millesi: «Mamma mia come è rimasto contento... Ha detto proprio: mi piacciono troppo i tuoi amici, hanno fatto subito l'effetto a pelle... Cento cento si farà. Sì si fa tutto ha detto: il jeans, la maglietta, si farà tutto. Hai capito?». Il riferimento, per l'accusa, è alle combine delle partite dell'Avellino.

Le indagini coinvolgono anche alcuni calciatori dell'Avellino che si sarebbero rifiutati di partecipare alla combine  ma convocati dal pm per dire ciò che sanno della vigilia Modena-Avellino si limitano a rispondere: «Nessun problema» o «Nulla di particolare». Poi, intercettati subito dopo nella sala d'attesa della caserma, Fabio Pisacane e Andrea Seculin commentano a voce bassa: «Un macello frate'», «Secondo me qua il fatto è serio». I due calciatori non sono indagati.

Fonte : Il Mattino
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